LIMA, lunedì, 19 ottobre 2009 (ZENIT.org).- Un grave “offuscamento morale, che può portare a far dimenticare il precetto divino e costituzionale a favore della vita”, è stato denunciato dal Cardinale Juan Luis Cipriani Thorne, Arcivescovo di Lima (Perù), in un intervento di mercoledì scorso all'Università Cattolica Santo Toribio de Mogrovejo, a Chiclayo, nel nord del Paese.

Il porporato ha ricevuto la laurea Honoris Causa in Scienze Sanitarie, menzione in Bioetica, per il suo lavoro pastorale e la sua difesa della verità e della vita dal concepimento fino alla morte naturale.

L'Arcivescovo di Lima ha affermato che le politiche contro la natalità, così come la manipolazione genetica, rappresentano una congiura di carattere “politico e universale” che avviene “in strutture democratiche”.

Allo stesso modo, si è lamentato per tutte le misure che si applicano sempre più in America Latina, che vanno contro i più deboli, “in nome della libertà, del progresso e dei diritti individuali che si negano ad altri”, al punto di permettere “l'eliminazione di esseri umani innocenti, il cui diritto elementare alla vita viene negato”.

Ha anche esortati quanti lavorano nel settore della scienza e della medicina a utilizzare la tecnologia “al servizio della vita e dell'amore”.

Per questo, ha osservato, non si possono permettere “strumentalizzazioni artificiali che snaturano le leggi della natura e facilitano la sua corruzione”.

In questo contesto, il Cardinal Cipriani ha esortato la direzione dell'Università a perseguire un'istruzione integrale per la vita e l'amore per i giovani, affermando che l'unica via è quella dell'insegnamento e dell'esempio basandosi sui valori della famiglia e del matrimonio.