Lettera del Cardinale Hummes per l'Anno sacerdotale

CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 27 maggio 2009 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito la lettera ai sacerdoti del Cardinale Claudio Hummes, Prefetto della Congregazione per il Clero, in vista dell’Anno loro dedicato, che avrà inizio con la celebrazione dei Vespri, presieduti da Benedetto XVI, nella Basilica Vaticana, nella festa del Sacro Cuore di Gesù, il 19 giugno prossimo.

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Cari Sacerdoti,

L’Anno Sacerdotale, indetto dal nostro amato Papa Benedetto XVI, per celebrare il 150º anniversario della morte di S. Giovanni Maria Vianney, il Santo Curato D’Ars, è alle porte. Lo aprirà il Santo Padre  il 19 giugno p.v., festa del Sacro Cuore di Gesù e Giornata Mondiale di preghiera per la santificazione dei sacerdoti. L’annunzio di quest’anno speciale ha avuto una ripercussione mondiale positiva, specialmente tra gli stessi sacerdoti. Tutti vogliamo impegnarci, con determinazione, profondità e fervore, affinché sia un anno ampiamente celebrato in tutto il mondo, nelle diocesi, nelle parrocchie, in ogni comunità locale, con il coinvolgimento caloroso del nostro popolo cattolico, che indubbiamente  ama i propri sacerdoti e li vuol vedere felici, santi e gioiosi nel lavoro apostolico quotidiano.

Dovrà essere un anno positivo e propositivo, in cui la Chiesa vuol dire innanzitutto ai sacerdoti, ma anche a tutti i cristiani, alla società mondiale, attraverso i massmedia globali, che è fiera dei suoi sacerdoti, li ama, li venera, li ammira e riconosce con gratitudine il loro lavoro pastorale e la loro testimonianza di vita. Davvero, i sacerdoti sono importanti non solo per ciò che fanno, ma anche per ciò che sono. Al contempo, è vero che alcuni sacerdoti sono talora apparsi coinvolti in  problemi gravi e situazioni delittuose. Ovviamente, bisogna continuare ad investigarli, giudicarli debitamente e punirli. Questi casi, però, riguardano una percentuale molto piccola del clero. Nella stragrande maggioranza i sacerdoti sono persone molto degne, dedicate al ministero, uomini di preghiera e di carità pastorale, che  investono l’intera esistenza nell’attuazione della propria vocazione e missione, spesso con grandi sacrifici personali, ma sempre con amore autentico verso Gesù Cristo, la Chiesa e il popolo, solidali con i poveri e i sofferenti. Perciò, la Chiesa è fiera dei suoi sacerdoti in tutto il mondo.

Quest’anno sia anche un’occasione per un periodo di intenso approfondimento dell’identità sacerdotale, della teologia del sacerdozio cattolico e del senso straordinario della vocazione e della missione dei sacerdoti nella Chiesa e nella società. Ciò richiederà convegni di studio, giornate di riflessione, esercizi spirituali specifici, conferenze e settimane teologiche nelle nostre facoltà ecclesiastiche, ricerche scientifiche e rispettive pubblicazioni.

Il Santo Padre, nel discorso d’indizione, durante l’Assemblea Plenaria della Congregazione per il Clero, il 16 marzo u.s., disse che con quest’anno speciale si vuole “favorire questa tensione dei sacerdoti verso la perfezione spirituale dalla quale soprattutto dipende l’efficacia del loro ministero”. Perciò deve essere, in modo molto speciale, un anno di preghiera dei sacerdoti, con i sacerdoti e per i sacerdoti, un anno di rinnovamento della spiritualità del presbiterio e dei singoli presbiteri. In questo contesto, l’Eucaristia si presenta come il centro della spiritualità sacerdotale. L’adorazione eucaristica per la santificazione dei sacerdoti e la maternità spirituale di monache,  donne consacrate e laiche verso i singoli presbiteri, come già proposte, qualche tempo fa, dalla Congregazione per il Clero, potrebbero essere sviluppate con sicuri frutti di santificazione.

Sia anche un anno in cui si prendono in esame le condizioni concrete ed il sostentamento materiale in cui vivono i nostri sacerdoti, alle volte obbligati a situazioni di dura povertà.

Sia, al contempo, un anno di celebrazioni religiose e pubbliche, che portino il popolo, le comunità cattoliche locali, a pregare, a meditare, a festeggiare e a prestare  il giusto omaggio ai loro sacerdoti. La festa nella comunità ecclesiale è un’espressione molto cordiale, che esprime e nutre la gioia cristiana, una gioia che sgorga dalla certezza che Dio ci ama e con noi festeggia. Sarà un’opportunità per sviluppare la comunione e l’amicizia dei sacerdoti con la comunità loro affidata.

Molti altri aspetti ed iniziative potrebbero essere nominati per arricchire l’Anno Sacerdotale. Qui dovrà intervenire la giusta creatività delle Chiese locali. Perciò, è bene che ogni Conferenza Episcopale, ogni diocesi ed ogni parrocchia e comunità locale stabilisca, al più presto possibile, un vero e proprio programma per quest’anno speciale. Ovviamente, sarà molto importante cominciare l’anno con un avvenimento significativo. Nello stesso giorno dell’apertura dell’Anno Sacerdotale a Roma con il Santo Padre, il 19 giugno, le Chiese locali sono invitate a partecipare, in qualche modo, alla inaugurazione, magari con un atto liturgico specifico e festivo. Coloro che potranno venire a Roma per l’apertura, vengano senz’altro, per manifestare la propria partecipazione a questa felice iniziativa del Papa. Dio, senza dubbio, benedirà questo impegno con grande amore. E la Vergine Maria, Regina del Clero, pregherà per tutti voi, cari sacerdoti.

 

Cardinale Cláudio Hummes

Arcivescovo Emerito di São Paulo

Prefetto della Congregazione per il Clero

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ZENIT Staff

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