La vocazione sacerdotale comporta “l'esigenza della santità”

Il Prelato dell’Opus Dei presiede l’ordinazione di 30 nuovi presbiteri

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ROMA, martedì, 26 maggio 2009 (ZENIT.org).- “La vocazione sacerdotale reca con sé l’esigenza della santità”, ha dichiarato questo sabato monsignor Javier Echevarría, Prelato dell’Opus Dei, in occasione dell’ordinazione, nella Basilica di Sant’Eugenio a Roma, di 30 nuovi presbiteri della Prelatura.

Nella sua omelia, il Prelato ha affermato che “è indubbio” che i sacerdoti siano “tenuti in modo particolare ad essere santi”.

Il sacerdozio, ha osservato, richiede “non una santità qualunque, una santità comune, e nemmeno una santità straordinaria. Esige una santità eroica”.

“Tutti noi siamo invitati – lo dice Gesù stesso – ad essere perfetti come lo è il Padre celeste. San Josemaría scrisse che non esiste una santità di seconda classe: o si lotta incessantemente per essere in grazia di Dio e per conformarsi a Cristo, nostro modello, o si è disertori nelle battaglie divine. Il Signore invita tutti affinché ciascuno si santifichi nel proprio stato”.

“Con l’ordinazione presbiterale, Gesù vi chiama a essere santi in un modo nuovo, specifico dello stato sacerdotale: cioè attraverso l’esercizio del ministero della Parola e dei sacramenti, curando la vostra personale vita interiore. È questa la straordinaria grandezza della vostra chiamata”, ha detto monsignor Echevarría ai futuri sacerdoti.

Il Prelato dell’Opus Dei ha ricordato che “tutti noi, nel Battesimo e poi nel giorno della Cresima, siamo stati configurati a Cristo per proseguire la sua missione salvifica, come strumenti nelle sue mani”, “chiamati a trasmettere la buona novella che Egli ha portato sulla terra”.

In vista della solennità di Pentecoste, domenica 31 maggio, ha dichiarato che “proprio allo scopo di adempiere questa missione è inviato lo Spirito Santo”, invitando “a riceverlo fruttuosamente ogni giorno” e a “vivere questi ultimi giorni del mese di maggio cercando di stare ancora più vicini alla Madonna”.

“Chi meglio di Maria, che accompagnò gli Apostoli nei giorni precedenti la Pentecoste, può insegnarci a pregare?”, ha chiesto.

Per questo, ha esortato a “terminare in bellezza il mese mariano, curando particolarmente la recita e contemplazione del Santo Rosario e il Regina Coeli”.

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ZENIT Staff

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