CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 25 maggio 2009 (ZENIT.org).- I più alti rappresentanti del Congresso Ebraico Mondiale hanno visitato questo venerdì il Vaticano per ringraziare Benedetto XVI per il pellegrinaggio che ha compiuto in Terra Santa dall’8 al 15 maggio.
Il ringraziamento è stato presentato dal presidente dell’istituzione, Ronald S. Lauder, in un’udienza che gli ha concesso il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato.
Secondo quanto spiega il Congresso in un comunicato, “pur essendo stato un viaggio complicato, è stato positivo e ha rappresentato una pietra angolare per rafforzare la comprensione reciproca tra cristiani ed ebrei”.
Il presidente sostiene che ogni affermazione sulla “sensibile questione dell’Olocausto deve compiersi con grande attenzione”.
Rispondendo ai leader ebraici, constata il testo del Congresso Ebraico Mondiale, il Cardinal Bertone ha affermato che la Chiesa “ha riconosciuto il carattere unico dell’Olocausto”.
Allo stesso tempo, il porporato ha dichiarato chiaramente che “nelle istituzioni della Chiesa non c’è posto per quanti negano l’Olocausto, come nel caso del Vescovo [Richard] Williamson”.
Il Segretario di Stato ha invitato i leader del Congresso Ebraico Mondiale e gli studiosi a cooperare nell’esame degli archivi privati di Pio XII sul periodo precedente l’anno 1939 e ha rivelato che il Vaticano ha compiuto progressi perché sia possibile l’accesso degli storici ai documenti su Pio XII relativi al periodo tra il 1939 e il 1945.
Il Cardinal Bertone, secondo il comunicato, ha affermato che la Santa Sede cerca di “rendere più saldi i legami tra l’ebraismo e la Chiesa”.
I leader ebraici hanno ribadito che le sfide future si potranno affrontare solo se si rafforza il dialogo interreligioso e se i suoi benefici verranno comunicati correttamente al mondo.
“Dobbiamo lavorare insieme per assicurare che la libertà religiosa sia rispettata ovunque e che la religione non sia utilizzata per giustificare l’estremismo e il terrore”, ha detto Lauder.
Il Congresso Ebraico Mondiale è la federazione internazionale che riunisce e rappresenta le comunità e le organizzazioni ebraiche del mondo.
“Fondato a Ginevra nel 1936 per unire gli ebrei e mobilitare il mondo contro l’avanzata nazista, il Congresso agisce come braccio diplomatico del popolo ebraico di fronte ai Governi e alle istituzioni internazionali, lottando per la dignità del popolo ebraico, combattendo l’antisemitismo, rafforzando i vincoli con altri credo e sostenendo lo Stato di Israele”, spiega la sua pagina web.
Il principio centrale del Congresso è che tutti gli ebrei sono responsabili gli uni per gli altri, tutti uniti nella diversità. In questo senso, è composto da più di 80 comunità organizzate in 5 strutture regionali: Nordamerica, America Latina, Europa, Eurasia e Israele.