Il Papa ai futuri diplomatici vaticani: la santità, non la carriera

Udienza agli allievi della Pontificia Accademia Ecclesiastica

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CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 24 maggio 2009 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha chiesto questo sabato ai sacerdoti che si preparano a entrare nel servizio diplomatico della Santa Sede di coltivare una salda identità spirituale senza inseguire la carriera o lasciarsi contaminare dal mondo.

E’ quanto ha detto il Santo Padre nel ricevere in udienza gli allievi della Pontificia Accademia Ecclesiastica, fondata a Roma nel 1701 e che in passato ha annoverato tra i suoi studenti futuri Vescovi, Cardinali e talvolta anche Papi come nel caso di Leone XII e Leone XIII.

Nel suo discorso, il Papa ha riconosciuto l’importanza della diplomazia, mettendo in guarda i sacerdoti che presteranno in futuro il loro ministero presso le Nunziature Apostoliche, la Segreteria di Stato, oppure in rappresentanze papali presso organismi internazionali, dal rifuggire “logiche troppo terrene”.

“In effetti, il servizio nelle nunziature apostoliche si può considerare, in qualche misura, come una specifica vocazione sacerdotale, un ministero pastorale che comporta un particolare inserimento nel mondo e nelle sue problematiche spesso assai complesse, di carattere sociale e politico”, ha detto il Pontefice.

Tuttavia, ha precisato, è “importante che impariate a decifrarle, sapendo che il ‘codice’, per così dire, di analisi e di comprensione di queste dinamiche non può essere che il Vangelo e il perenne Magistero della Chiesa”.

Per questo occorre essere formati “alla lettura attenta delle realtà umane e sociali”, ma anche pienamente “intimi” con Gesù, curando l’“intensa preghiera”.
 
“Quella capacità di dialogo con la modernità che vi è richiesta – ha continuato –, nonché il contatto con le persone e le istituzioni che esse rappresentano, esigono una robusta struttura interiore e una solidità spirituale in grado di salvaguardare e anzi di evidenziare sempre meglio la vostra identità cristiana e sacerdotale”.

“Solo così potrete evitare di risentire degli effetti negativi della mentalità mondana, e non vi lascerete attrarre né contaminare da logiche troppo terrene”, ha sottolineato.

 Il Pontefice ha quindi invitato gli allievi della Pontificia Accademia Ecclesiastica a vivere con particolare intensità l’Anno sacerdotale che inizierà il prossimo 19 giugno, in occasione del 150° anniversario della morte del Santo Curato d’Ars, Giovanni Maria Vianney, e che avrà come tema: “Fedeltà di Cristo, fedeltà del sacerdote”.

“Valorizzate al massimo questa opportunità – li ha incoraggiati – per essere sacerdoti secondo il cuore di Cristo, come san Giovanni Maria Vianney”.

“Il Signore ci vuole santi – ha quindi concluso –, cioè tutti ‘suoi’, non preoccupati di costruirci una carriera umanamente interessante o comoda, non alla ricerca del plauso e del successo della gente, ma interamente dediti al bene delle anime, disposti a compiere fino in fondo il nostro dovere con la consapevolezza di essere ‘servi inutili’, lieti di poter offrire il nostro povero apporto alla diffusione del Vangelo”.

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ZENIT Staff

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