Il Papa: il futuro dell'Europa sta nelle sue radici cristiane

Udienza alle delegazioni di Bulgaria e Macedonia

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CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 22 maggio 2009 (ZENIT.org).- Il futuro dell’Europa dipenderà dalla sua capacità di rimanere fedele alle sue radici cristiane. E’ quanto ha detto questo venerdì Benedetto XVI ricevendo separatamente in udienza le delegazioni civili e religiose, sia ortodosse che cattoliche, della Bulgaria e della Macedonia.

L’incontro ha avuto luogo come ogni anno in occasione della festa dei due santi apostoli slavi Cirillo e Metodio, vissuti nel IX sec. e proclamati copatroni d’Europa insieme a San Benedetto abate, il 31 dicembre del 1980 da Giovanni Paolo II con la lettera apostolica “Egregiae virtutis”.

La festa dei santi Cirillo e Metodio cade secondo il calendario ortodosso il 24 maggio, mentre la Chiesa latina ne celebra la memoria liturgica il 14 febbraio.

La visita delle due delegazioni si inserisce nel pellegrinaggio alla tomba di San Cirillo, conservata presso la Basilica romana di San Clemente.

Nel corso delle due udienze il Papa ha detto di seguire con attenzione le sorti dei due popoli.

In particolare, parlando alla delegazione della Bulgaria, guidata dal Presidente Georgi Parvanov, Benedetto XVI ha auspicato che l’eredità spirituale dei santi Cirillo e Metodio “contribuisca efficacemente a costruire un’Europa che resti fedele alle sue radici cristiane”.

“I valori di solidarietà e di giustizia, di libertà e di pace, oggi costantemente riaffermati, acquistano in effetti più forza e solidità nell’insegnamento eterno di Cristo, tradotto nella vita dei suoi discepoli di tutti i tempi”, ha sottolineato.

Entrata a far parte dell’Unione Europea agli inizi del 2007, la Bulgaria ha 7,3 milioni di abitanti, per l’82.6% ortodossi e il 12.2% musulmani.

Successivamente, nell’udienza alla delegazione macedone guidata dal Presidente Gjeorge Ivanov, il Papa ha detto che dai due apostoli dei popoli slavi “riceviamo la sfida a preservare il patrimonio di ideali e di valori che hanno trasmesso con le parole e con le azioni”.

“Infatti – ha aggiunto – questo è il contributo più prezioso che i cristiani possono offrire alla costruzione di un’Europa del terzo millennio, che aspira a un futuro di progresso, giustizia e pace per tutti”.

La Macedonia, che si è separata pacificamente dalla ex Yugoslavia nel 1991 ed ha stabilito relazioni diplomatiche con la Santa Sede nel 1994, ha più di due milioni di abitanti, per il 64,7% ortodossi e per il 33,3% musulmani (le altre confessioni cristiane rappresentano lo 0,37% della popolazione).

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ZENIT Staff

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