Tastando il polso della Chiesa in America Latina

XXXII Assemblea Ordinaria del CELAM a due anni da Aparecida

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di Nieves San Martín

MANAGUA, lunedì, 18 maggio 2009 (ZENIT.org).- Si sta celebrando nel Seminario Maggiore di Nostra Signora di Fatima di Managua (Nicaragua) la XXXII Assemblea Ordinaria del Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM), alla quale hanno assistito i dirigenti del CELAM, i presidenti di dipartimento e i direttori dei centri, così come i presidenti delle Conferenze Episcopali.

L’obiettivo dell’Assemblea è presentare il rapporto di gestione del biennio 2007-2009 dei Dipartimenti, dei Centri Formazione e delle Pubblicazioni del CELAM, informa il Dipartimento per la Comunicazione dell’organismo stesso.

Monsignor Leopoldo José Brenes Solórzano, Arcivescovo di Managua e presidente della Conferenza Episcopale del Nicaragua, ha rivolto un saluto di benvenuto ai suoi ospiti, ricordando le parole del Cardinale Re, per il quale “l’America Latina ha un bell’episcopato”, e ha sottolineato che in America Latina i Vescovi non sono isole, perché si è riusciti a crescere nell’amicizia.

Il Cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, ha quindi espresso nel suo intervento il desiderio che questo lavoro del CELAM dia sempre più frutti.

Aparecida, ha ricordato, “si è trasformata in un faro che è giunto ad illuminare e a riempire di entusiasmo l’impulso evangelizzatore di questo continente, che deve formare autentici discepoli missionari di Cristo, che trasmettano la vita che sboccia dal Salvatore”.

Il Cardinale ha osservato che in questo momento viviamo una crisi “che coinvolge tutte le sfere dell’esistenza umana, con problemi economici, politici e sociali, che colloca un’enorme moltitudine di gente in una situazione di angosciosa ricerca delle necessità più elementari per la sussistenza. Siamo assediati dalla perdita di valori, circondati da ideologie che cercano di sradicare l’aspetto più prezioso della nostra esperienza di vita, la fede e la certezza di un Dio amore che è venuto a salvarci e a mostrarci il cammino per la vera vita”.

L’America Latina, ha sottolineato, non sfugge alla valanga della secolarizzazione, che Papa Benedetto XVI ha definito la “dittatura del relativismo”. Questa realtà, ha constatato il porporato, “non deve scoraggiarci, né dare spazio alla disperazione, ma spingerci a un impegno più serio, per offrire la speranza e la gioia che sboccia dal Vangelo”.

Il Cardinale Re ha confessato che in questi ultimi due anni ha avuto “l’occasione di vivere l’entusiasmo con cui si sta cercando di mettere in pratica le conclusioni di Aparecida e il modo in cui si sta assumendo in ogni Diocesi la Missione Continentale. L’America Latina è in stato di missione permanente per fare dei battezzati dei veri discepoli, che vivano, testimonino e trasmettano questa presenza di Dio nella loro vita”.

Per chiudere l’atto di apertura, monsignor Raymundo Damasceno Assis, Arcivescovo di Aparecida e presidente del CELAM, ha detto: “Noi Vescovi siamo chiamati ad essere testimoni di Cristo Buon Pastore, con la missione di accogliere, servire ed esortare carismi. Siamo chiamati a presentare un volto della Chiesa in cui tutti si sentano accolti”, ha affermato.

“Nonostante la crisi dell’influenza A che tiene tutti in allerta sanitaria, siamo riusciti a incontrarci qui. E’ un segno eloquente del fatto che non possiamo pretendere nulla per assicurare tutto ciò che vorremmo e che nella nostra fragilità dobbiamo affidarci totalmente al Signore della storia, a Cristo Risorto”, ha aggiunto.

“Aparecida ha posto il CELAM su una strada ampia, vicina al popolo e di attività sufficiente non solo per la diffusione del suo Documento Finale, ma anche per il suo prolungamento vivo nella Missione Continentale. Questa grande esperienza ecclesiale non ha voluto rimanere semplicemente in un libro o in un determinato spazio e luogo, ma diventare una realtà viva e che suona all’unisono in tutto il continente”.

“In questa opportunità, i partecipanti condivideranno ciò che il CELAM ha realizzato in questi due anni da Aparecida nella sua nota doppia finalità: la prima, in vista della comunione episcopale fraterna di tutte le nostre Chiese particolari, la seconda, con la collaborazione nei molteplici servizi alle Conferenze Episcopali della regione”.

Allo stesso modo, il presule ha espresso la sua preoccupazione per “la ricerca un po’ alla cieca di nuovi modelli di istituzionalità politiche che, pur mostrando la propria buona intenzione di rivendicare molti diritti necessari per i più poveri, sono anche stati occasione per instaurare basi ideologiche aperte ad atteggiamenti discriminatori nei confronti della vita, della famiglia e della libertà di educazione”.

“Nel campo sociale – ha sottolineato -, questi processi sono stati pieni di tensioni che fanno poco per risolvere i problemi reali, ad esempio la grave inquietudine esistente, e fanno invece molto per creare un grado di forte conflittualità all’interno delle nostre società che rende ancor più difficili le soluzioni. Per quanto riguarda l’aspetto culturale, siamo stati mercato di tendenze che sminuiscono la ricchezza fondante delle nostre Nazioni”.

Nel corso della riunione hanno avuto luogo la rinuncia ufficiale del segretario generale, monsignor Víctor Sánchez, nominato di recente Arcivescovo di Puebla (Messico), e la nomina del nuovo segretario, monsignor José Leopoldo González, Vescovo ausiliare di Guadalajara (Messico).

La giornata si è conclusa con una celebrazione eucaristica nella Cattedrale di Managua, presieduta dal Cardinale Re.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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