Il Papa incontra il Patriarca armeno-ortodosso Torkom II

Nella Chiesa Patriarcale Armena Apostolica di Gerusalemme

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di Roberta Sciamplicotti

GERUSALEMME, venerdì, 15 maggio 2009 (ZENIT.org).- L’incontro tra Benedetto XVI e il Patriarca della Chiesa Armena Apostolica, Sua Beatitudine Torkom II Manoukian, avvenuto questo venerdì mattina a Gerusalemme, è stato un “ulteriore passo” fondamentale nel dialogo ecumenico.

La visita del Papa al Patriarca si è svolta nella sede della Chiesa Patriarcale Armena Apostolica di Gerusalemme, nel Monastero di San Giacomo, dove si erano riunite alcune centinaia di fedeli.

“Il nostro odierno incontro, caratterizzato da una atmosfera di cordialità ed amicizia, è un ulteriore passo nel cammino verso l’unità che il Signore desidera per tutti i suoi discepoli”, ha affermato il Papa nel suo discorso a Torkom II Manoukian.

Negli ultimi decenni si è verificata, “per grazia di Dio, una significativa crescita nelle relazioni tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Apostolica Armena”, ha sottolineato il Pontefice, ricordando come “una grande benedizione” il suo incontro dello scorso anno con il Catholicos e Supremo Patriarca di tutti gli Armeni Karekin II e con il Catholicos di Cilicia Aram I, la cui visita alla Santa Sede, insieme ai momenti di preghiera condivisi, “ci hanno rafforzati nell’amicizia ed hanno confermato il nostro impegno per la sacra causa della promozione dell’unità dei cristiani”.

Il Pontefice ha voluto esprimere il suo apprezzamento “per il deciso impegno della Chiesa Apostolica Armena a proseguire nel dialogo teologico fra la Chiesa Cattolica e le Chiese Ortodosse Orientali”, dialogo che, “sostenuto dalla preghiera, ha fatto progressi nel superare il fardello di malintesi passati ed offre molte promesse per il futuro”.

Un “particolare segno di speranza”, ha osservato Benedetto XVI, è il recente documento sulla natura e la missione della Chiesa preparato dalla Commissione Mista e presentato alle Chiese per essere studiato e valutato.

“Affidiamo insieme il lavoro della Commissione Mista ancora una volta allo Spirito di sapienza e verità, perché possa portare frutti abbondanti per la crescita dell’unità dei Cristiani e far progredire l’espansione del Vangelo fra gli uomini e le donne del nostro tempo”, ha auspicato.

Allo stesso modo, ha chiesto ai presenti di unirsi alla sua preghiera perché tutti i cristiani della Terra Santa “lavorino assieme con generosità e zelo annunciando il Vangelo della nostra riconciliazione in Cristo, e l’avvento del suo Regno di santità, di giustizia e di pace”.

E’ probabile che i primi armeni siano giunti a Gerusalemme al seguito dei romani nel I secolo a.C., ma lo stanziamento vero e proprio della comunità armena avvenne nel corso del V secolo, quando gruppi di pellegrini vi si insediarono stabilmente.

Il Quartiere Armeno occupa circa un sesto della Città Vecchia di Gerusalemme, l’estremità sud-ovest. Dopo aver raggiunto in passato un picco di circa 25.000 membri, la comunità è attualmente composta da 3.000 fedeli. Altri 2.000 vivono in altre zone della Terra Santa, soprattutto a Betlemme, Jaffa, Haifa, Ramleh e Ramallah. Il Quartiere Armeno di Gerusalemme viene chiuso la sera per riaprire alle prime luce dell’alba.

Il Patriarca Torkom II Manoukian è stato eletto nel 1990 ed è il 96° successore del Patriarca Armeno di Gerusalemme.

Anche Giovanni Paolo II incontrò il Patriarca durante il suo viaggio in Terra Santa, il 26 marzo 2000.

“Possa la nostra amicizia essere come una preghiera che sale a Dio come incenso, come il profumo del sacrificio della sera offerto sulla Croce dal suo Figlio prediletto!”, auspicò in quell’occasione, confessando di sentirsi nel Patriarcato “un fratello tra fratelli che insieme cercano di costruire la Chiesa di Cristo”.

Il Patriarcato Armeno di Gerusalemme è uno dei tre custodi dei Luoghi Santi cristiani in Terra Santa, insieme al Patriarcato Latino e a quello Greco-Ortodosso. E’ sottoposto all’autorità del Catholicos dell’Armenia e di tutti gli armeni, attualmente Karekin II.

La Chiesa Apostolica Armena è infatti caratterizzata da due Catholicosati: quello di Etchmiadzin (in Armenia), residenza di Karekin II, e quello di Cilicia, con sede in Libano. I Catholicosati sono indipendenti a livello amministrativo ma in completa comunione.

Ci sono poi due Patriarcati, di Gerusalemme e di Costantinopoli, che dipendono dal punto di vista spirituale da Etchmiadzin. Il Patriarca di Costantinopoli è Mesrope II Mutafyan.

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ZENIT Staff

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