Cardinale Sandri: “Benedetto XVI desiderava andare in Terra Santa”

Presentato a Roma un libro sui Luoghi Santi in preparazione al viaggio papale

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di Inma Álvarez

ROMA, martedì, 5 maggio 2009 (ZENIT.org).- Il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha affermato che il viaggio in Terra Santa era uno degli obiettivi che Papa Benedetto XVI accarezzava fin dai primi momenti del suo pontificato.

Lo ha rivelato in alcune dichiarazioni ai giornalisti riuniti per la presentazione del libro “Terra Santa. Viaggio dove la fede è giovane” (ed. AVE), in preparazione al prossimo viaggio papale. Il testo, opera di Giorgio Bernardelli, è stato presentato il 28 aprile nella Sala Marconi della “Radio Vaticana”.

Secondo quanto ha osservato il Cardinale Sandri, “questo desiderio di visitare la Terra Santa era un desiderio del Papa fin dall’inizio”. “Ha dovuto compiere dei viaggi che già erano in un certo senso stabiliti del pontificato precedente, come la Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia o la Giornata delle Famiglie in Spagna”.

“Invece il suo grande desiderio come primo viaggio e quindi come significato di tutto il suo pontificato verso Gesù, verso la Parola di Dio, era andare in Terra Santa”, ha aggiunto. “Il viaggio principale che dava il tono di tutto il suo Pontificato era questo”.

Una missione di pace

Per il porporato, la Terra Santa “è testimone di una giovinezza perenne offerta alla Chiesa e tramite la Chiesa all’umanità”.

“Alla Terra Santa è poi affidata una missione di speranza. È la speranza di una celeste Gerusalemme; di una definitiva convocazione dall’Oriente e dall’Occidente di tutti i popoli nella lode del Signore”. Per questo, ha spiegato, “la Gerusalemme storica e i cristiani che la abitano fisicamente o col cuore, e soprattutto con la fede, devono condividere la missione di unità e di pace propria della Chiesa e che trova in questa città una insuperabile icona”.

In questo senso, ha auspicato che la visita del Papa sia “un monito per tutti coloro che sono investiti di una responsabilità, ad ogni livello, perché non si attardino a liberare in modo definitivo la pace, donata al mondo da Cristo Risorto, il Principe della Pace”.

Unità dei cristiani

Il Cardinale Sandri ha anche riferito le proprie esperienze di viaggi precedenti a Gerusalemme, sottolineando che si sta compiendo una grande opera di dialogo, “di incontro tra i nostri cattolici, soprattutto quelli del Patriarcato latino a Gerusalemme, della Custodia di Terra Santa, e i nostri fratelli greco-ortodossi e armeni”.

Questi incontri, ha constatato, mirano a “limare le asprezze che ci possono essere”, perché ciascuno possa mantenere i diritti acquisiti “lungo gli anni, lungo la storia” e si possa dimostrare in questo campo l’unità per “glorificare Gesù Cristo e portare la gente a vederlo”.

“Non so se ci sono degli episodi che si verificano a livelli più bassi nei rapporti di ogni giorno, ma certamente a livello di Chiese c’è un cammino verso l’unità”, ha aggiunto.

Dal canto suo, il porporato non ha ricevuto opinioni contrarie alla visita del Papa da parte dei vari presuli, anzi, l’arrivo del Pontefice viene interpretato come un segno di speranza “pur in mezzo a tante difficoltà”.

La presenza del Papa è “portatrice di serenità, di pace e di stimolo a tutti coloro che sono responsabili della realtà o della situazione di quella gente”.

Anche per l’autore del libro la visita di Benedetto XVI è “un momento importante per la Chiesa. E’ quando Pietro ritorna nella terra delle origini, quindi deve essere un momento per scoprire le radici della nostra fede”, così come un’occasione “per il dialogo anche con ebrei e musulmani”.

“Su questo credo che Papa Ratzinger possa stupirci”, ha osservato.

In alcune dichiarazioni a ZENIT, Bernardelli ha affermato che è necessario considerare la Terra Santa nel suo insieme, non soffermandosi solo sulla dimensione biblico-archeologica, “chiudendo gli occhi sulla vita di chi vive oggi in Terra Santa, oppure all’estremo opposto fermandoci solo ai problemi dell’attualità”.

Anche il Cardinale Sandri ha sottolineato che “non c’è luogo al mondo nel quale i cristiani di ogni confessione e i credenti nel vero Dio, come tanti altri cercatori di Dio provenienti dal mondo intero, possano vantare il privilegio e la fatica di una quotidiana frequentazione”.

[Con informazioni di Mercedes de la Torre]

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ZENIT Staff

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