CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 3 maggio 2009 (ZENIT.org).- Pubblichiamo il discorso di Benedetto XVI ai membri della Papal Foundation, ricevuti in udienza nella mattina di sabato 2 maggio.
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Caro Cardinale Keeler,
Cari Fratelli Vescovi,
Cari Fratelli e Sorelle in Cristo,
È per me un grande piacere avere l’opportunità di salutare ancora una volta voi membri della Papal Foundation in occasione della vostra visita annuale a Roma. In questo Anno Paolino vi accolgo con le parole dell’Apostolo dei Gentili, «grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo» (Rm 1, 7).
San Paolo ci ricorda come l’intera umanità aneli alla grazia della pace di Dio. Il mondo attuale ha davvero bisogno della sua pace, specialmente mentre affronta le tragedie della guerra, della divisione, della povertà e della disperazione. Tra qualche giorno avrò il privilegio di visitare la Terra Santa. Andrò come pellegrino di pace. Come ben sapete, per oltre sessant’anni questa regione — la terra che ha visto la nascita, la morte e la risurrezione di nostro Signore; un luogo sacro per le tre grandi religioni monoteistiche del mondo — è stata martoriata dalla violenza e dall’ingiustizia. Ciò ha portato a un clima generale di diffidenza, incertezza e paura, spesso opponendo vicino a vicino, fratello a fratello. Mentre mi preparo per questo significativo viaggio, vi chiedo in modo speciale di unirvi a me nella preghiera per tutti i popoli della Terra Santa e della regione. Possano essi ricevere i doni della riconciliazione, della speranza e della pace!
Quest’anno il nostro incontro avviene in un tempo in cui il mondo intero è alle prese con una situazione economica molto preoccupante. In momenti simili, è forte la tentazione di ignorare coloro che non hanno voce e pensare solo alle proprie difficoltà. Come cristiani, però, siamo consapevoli che, specialmente quando i tempi sono difficili, dobbiamo impegnarci più a fondo per far sì che il messaggio consolatore del Signore venga udito. Invece di chiuderci in noi stessi dobbiamo continuare a essere fari di speranza, di forza e di sostegno per gli altri, specialmente per quelli che non hanno nessun altro che si prenda cura di loro o li assista. Per questo sono lieto che siate qui oggi. Voi siete un esempio di uomini e donne, buoni cristiani che continuano ad affrontare le sfide che ci si presentano con coraggio e fiducia. Infatti, la Papal Foundation stessa, attraverso la generosità di tante persone, consente di prestare una preziosa assistenza in nome di Cristo e della sua Chiesa. Vi sono molto grato per il vostro sacrificio e la vostra dedizione: attraverso il vostro sostegno, il messaggio pasquale di gioia, speranza, riconciliazione e pace viene proclamato in maniera più ampia.
Affidando tutti voi all’amorevole intercessione della Beata Vergine Maria, colei che rimane sempre in mezzo a noi come nostra Madre, la Madre della Speranza (cfr. Spe salvi, n. 50), di cuore imparto la mia Benedizione Apostolica a voi e alla vostre famiglie come pegno di gioia e di pace nel Salvatore Risorto.
[Traduzione a cura de L’Osservatore Romano]