YAOUNDÉ, giovedì, 26 marzo 2009 (ZENIT.org).- I Vescovi del Camerun hanno pubblicato una dichiarazione in cui accusano “certi media occidentali” di aver “disinformato” sulla visita del Papa, negando che esista “malessere” nell’opinione pubblica del Paese per le dichiarazioni del Pontefice sull’uso dei preservativi nella lotta all’Aids.
Nel testo, firmato dal presidente della Conferenza Episcopale, monsignor Victor Tonye Bakot, e distribuito dall’agenzia Fides, i presuli mostrano il proprio “sconcerto” per l’accaduto, soprattutto perché “la stampa vuole far credere che esista un malessere nell’opinione pubblica camerunense per la visita del Santo Padre, a causa delle sue dichiarazioni”.
In primo luogo, si offre il testo completo delle parole del Papa che hanno suscitato la polemica, e si lamenta che “ciò che i giornalisti sottolineano di questa dichiarazione così completa del Pontefice sia solo l’opposizione ai preservativi, nascondendo tutta l’azione della Chiesa nella lotta all’Aids e nella cura dei malati”.
In secondo luogo, si nega tassativamente che questo abbia intaccato l’accoglienza al Papa nel Paese africano.
“L’episcopato del Camerun sottolinea e in modo molto forte che i camerunensi hanno accolto con gioia ed entusiasmo Papa Benedetto XVI, confermando così la loro nota ospitalità. Non per questo nega la realtà dell’Aids, né il su effetto devastante nelle famiglie del Camerun”, afferma la nota.
I presuli spiegano che il Papa ha dato un doppio messaggio al riguardo: da un lato, “la Chiesa cattolica in ogni luogo è impegnata quotidianamente nella lotta all’Aids”, attraverso “strutture atte all’accoglienza, al controllo e alla cura delle persone affette dall’Hiv. Questa assistenza è allo stesso tempo morale, psicologica, nutrizionale, medica e spirituale”.
Dall’altro lato, “la Chiesa, forza morale, ha l’imperioso dovere di ricordare ai cristiani che ogni pratica sessuale al di fuori del matrimonio e disordinata è pericolosa e favorisce la diffusione dell’Aids. E’ per questo che predica l’astinenza per i non sposati e la fedeltà all’interno della coppia. E’ il suo dovere. Non può sottrarvisi”.
I presuli accusano anche i media occidentali di “aver dimenticato chiaramente altri aspetti essenziali del messaggio africano del Santo Padre sulla povertà, la riconciliazione, la giustizia e la pace”.
“Ciò è molto grave, quando si conosce il numero di morti provocati da altre malattie in Africa, sul quale non c’è alcuna pubblicità vera; quando si sa il numero di morti che provocano in Africa le lotte fratricide dovute alle ingiustizie e alla povertà”.
I Vescovi concludono il loro messaggio sottolineando che la Chiesa cattolica “non rifiuta i malati di Aids e non promuove in alcun modo la diffusione della malattia come vogliono far credere certi mezzi di comunicazione”.