CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 26 marzo 2009 (ZENIT.org).- Durante il suo viaggio in Terra Santa nel maggio prossimo, Benedetto XVI visiterà il Muro del Pianto, la Spianata delle Moschee, la grotta della Natività e Nazaret, secondo quanto si apprende dal programma ufficiale del viaggio, pubblicato questo giovedì dalla Santa Sede.
Il programma ripete nei suoi momenti chiave la storica visita di Giovanni Paolo II in Terra Santa nel marzo 2000, anche se prevede un giorno in più e un maggiore spazio per gli incontri di tipo ecumenico e interreligioso.
Come per il suo predecessore, anche per Papa Benedetto XVI la prima tappa del viaggio sarà la Giordania, con una visita al monte Nebo, il luogo in cui la tradizione afferma che Mosè vide da lontano la Terra Promessa.
E’ anche prevista una Messa ad Amman (nell’International Stadium), così come una visita di cortesia ai re di Giordania.
Come novità di questo viaggio, Benedetto XVI visiterà il Museo Hashemita e la Moschea Al-Hussein e incontrerà i leader religiosi musulmani e i rettori delle università del Paese. Porrà anche la prima pietra dell’università cattolica di Madaba.
Come Giovanni Paolo II, il Papa visiterà il Giordano, anche se si recherà allo stesso luogo in cui secondo la tradizione Gesù ricevette il Battesimo dalle mani di Giovanni, dove benedirà le prime pietre di una chiesa latina e di un’altra greco-melchita.
Al suo arrivo in territorio israeliano, il Papa visiterà in primo luogo Gerusalemme, mentre Giovanni Paolo II andò prima nei territori dell’Autorità Palestinese.
A Gerusalemme, visiterà il Muro Occidentale e il Memoriale di Yad Vashem e saluterà i due Gran Rabbini nel Centro Hechal Shlomo.
Farà visita anche al Gran Mufti e si recherà alla Spianata delle Moschee, ma a differenza di Giovanni Paolo II visiterà la Cupola della Roccia, la moschea in cui si venera la Roccia sulla quale Abramo si accingeva a sacrificare suo figlio e da cui il Profeta Maometto sarebbe andato in cielo.
Secondo la tradizione, si tratta del terzo luogo più sacro dell’islam, dopo La Mecca e Medina, ed è anche un luogo sacro per gli ebrei, perché lì è il cuore dell’antico Tempio di Gerusalemme.
A Gerusalemme è anche previsto, come fece Giovanni Paolo II, un incontro con organizzazioni dedite al dialogo interreligioso e con le comunità cristiane, nonché una visita al Santo Sepolcro. Come novità, è prevista un’Eucaristia nella Josafat Valley.
Il Papa si dirigerà poi a Betlemme, dove celebrerà un’Eucaristia nella Piazza della Mangiatoia e visiterà un campo di rifugiati, l’Aida Refugee Camp (Giovanni Paolo II visitò quello di Deheisha). E’ anche prevista una visita al Caritas Baby Hospital e al Presidente dell’Autorità Palestinese.
Per terminare il viaggio, Benedetto XVI si recherà in Galilea, a Nazaret, dove visiterà la Grotta dell’Annunciazione e incontrerà il Primo Ministro di Israele. Celebrerà anche un’Eucaristia sul Monte del Precipizio (da dove la tradizione afferma che i concittadini tentarono di gettare Gesù dopo la sua predicazione nella Sinagoga).
A differenza di quanto fece Giovanni Paolo II, la visita in questa zona sarà breve e non prevede né il Monte delle Beatitudini né Cafarnao o Tabga, dove la tradizione ricorda la Moltiplicazione dei Pani.
Prima di tornare a Roma, il Papa prevede di incontrare anche il Patriarca Greco-ortodosso di Gerusalemme e il Patriarca della Chiesa armena.