Il presidente dei Vescovi statunitensi incontra Barack Obama

E chiede in un messaggio video il rispetto della libertà di coscienza

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WASHINGTON, D.C., mercoledì, 18 marzo 2009 (ZENIT.org).- Il Cardinale Francis George, OMI, Arcivescovo di Chicago e presidente della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, ha incontrato il Presidente Barack Obama nella Sala Ovale della Casa Bianca questo martedì pomeriggio.

Nel corso dell’incontro privato, durato circa 30 minuti, “il Presidente e il Cardinale George hanno parlato di un’ampia gamma di questioni, incluse importanti opportunità per il Governo e la Chiesa cattolica di continuare il loro lungo rapporto per affrontare alcune delle sfide più urgenti della Nazione”, ha reso noto una dichiarazione della Casa Bianca.

“Il Presidente ha ringraziato il Cardinale George per la sua leadership e per i contributi della Chiesa cattolica in America e nel mondo”, aggiunge la nota.

Una dichiarazione della Conferenza Episcopale Statunitense (USCCB) spiega che al termine dell’incontro il porporato “ha espresso la sua gratitudine per l’incontro e la sua speranza che questo promuova un fruttuoso dialogo per il bene comune”.

In un recente messaggio video (cfr. http://www.usccb.org/conscienceprotection), il Cardinale George ha affrontato due temi particolarmente importanti per la vita del Paese: la libertà religiosa e la libertà di coscienza.

Il 27 febbraio, ha ricordato, l’amministrazione Obama ha inserito su un sito web federale la notizia che intende rimuovere la regola dell’obiezione di coscienza per il Dipartimento per la Salute e i Servizi Umani.

Questa norma, spiega il Cardinale, “fa parte dell’ampia gamma di protezioni legali per chi lavora nel settore sanitario” e “ha problemi di coscienza nell’essere coinvolto in aborti o altre procedure di omicidio che sono contrarie a come vive la sua fede”.

Il porporato ha affermato di essere “profondamente preoccupato che un’azione simile da parte del Governo possa essere il primo passo per portare il nostro Paese dalla democrazia al dispotismo”.

“Nessun Governo dovrebbe mettersi tra l’individuo e Dio”, ha dichiarato.

“Perché il nostro Governo e il nostro sistema legale non dovrebbero permettere l’obiezione di coscienza per un’azione moralmente negativa, l’omicidio di un bambino nel grembo materno? – ha chiesto -. La gente capisce ciò che accade realmente in un aborto e nelle procedure collegate – viene ucciso un membro della famiglia umana”, “e nessuno dovrebbe essere costretto dal Governo ad agire come se fosse cieco di fronte a questa realtà”.

Per questo motivo, il Cardinale ha chiesto a tutti di far sapere al Governo che si vuole mantenere l’obiezione di coscienza.

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ZENIT Staff

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