ROMA, venerdì, 13 marzo 2009 (ZENIT.org).- L'inculturazione è la sfida principale che affronta la Chiesa in Camerun, ha affermato monsignor Simon-Victor Tonyé Bakot, Arcivescovo di Yaoundé e presidente della Conferenza Episcopale del Paese.
Il Camerun sarà il primo Paese a ricevere Benedetto XVI nel suo viaggio nel continente africano dal 17 al 23 marzo, che lo porterà a visitare anche l'Angola.</p>
In un articolo pubblicato da “L'Osservatore Romano”, il presule spiega che l'inculturazione “non è mai stata un cammino facile; anzi si è rivelata sempre di più una consegna delicata ed esigente”.
“Come Vescovi del Camerun, abbiamo cercato di sviluppare il processo dell'inculturazione del Vangelo nelle nostre Diocesi in diverse direzioni”, ha osservato, spiegando che si è in primo luogo provveduto alla traduzione della Bibbia, “lavoro realizzato nella lingua Boulou, Beti e tuttora in corso nella diocesi di Edéa (Nuovo Testamento già tradotto in Basaa)”.
“La stessa cosa abbiamo fatto per la traduzione dell'ordinario della Messa in sei lingue del nord, in Beti, Bassa e Mpoo”.
Tra le numerose iniziative in questo senso, il presule ha affermato che “lo sforzo più importante” che tutte le Diocesi stanno compiendo riguarda “l'ambito della liturgia e dell'arte sacra”.
“Abbiamo tradotto la maggior parte dei salmi nelle nostre lingue e molte composizioni sono state create ispirandosi alle nostre culture. Oggi nei nostri cori vengono utilizzati libri di canti, e per l'accompagnamento musicale sono utilizzati strumenti tradizionali” “che, mentre arricchiscono la nostra liturgia e la nostra arte sacra, aiutano i fedeli a pregare meglio il Signore”.
Secondo l'Arcivescovo, “l'evangelizzazione profonda dell'Africa non può ignorare l'inculturazione”, perché ciò “si ricollega alla necessità di applicare il Vangelo alla vita concreta e questa vita concreta è la nostra lingua, è la nostra cultura, sono i valori che costituiscono la specificità del nostro essere e del nostro agire”.
Il Camerun ha quasi 18,5 milioni di abitanti, impegnati per la maggior parte in agricoltura. Il tasso di scolarizzazione è dell'85%, uno dei più alti dell'Africa.
Nel Paese vivono 200 etnie e ci sono due lingue ufficiali, l'inglese e il francese.
I cristiani rappresentano il 42% della popolazione, i fedeli delle religioni tradizionali il 30% e i musulmani il 20-22%.