NEW YORK, venerdì, 19 settembre 2008 (ZENIT.org).- Domenica prossima, 21 settembre, gruppi cristiani di tutto il mondo celebreranno incontri di preghiera in occasione della Giornata Internazionale di Preghiera per la Pace, istituita dalle Nazioni Unite nel 1981 attraverso la risoluzione 36/67.
La risoluzione invitava tutti gli Stati membri, le istituzioni, le ONG e i cittadini a “commemorare questo giorno in modo appropriato”. Numerose congregazioni sono state invitate a riunire quante più persone possibile per pregare e dialogare insieme sulla pace e il rifiuto della violenza, della guerra e della disuguaglianza.
L’iniziativa parte dagli Stati Uniti, dove circa 140 congregazioni di varie confessioni cristiane hanno organizzato incontri pubblici di preghiera. Cristiani di altri nove Paesi si uniranno in una catena di preghiera di 24 ore senza interruzione, in Canada, Samoa, Isole Figi, Indonesia, Nuova Zelanda, Norvegia, Tuvalu e Stati Uniti.
Anche il Consiglio Ecumenico delle Chiese (KEK) ha aderito alla Giornata, che da 4 anni si celebra il 21 settembre. Il KEK chiede ai suoi più di 350 membri di partecipare attivamente alle celebrazioni.
L’evento è diventato un’opportunità per le chiese di tutto il mondo di pregare e agire insieme per promuovere una pace duratura nel cuore delle persone, nelle loro famiglie, comunità e società.
“La nostra speranza”, ha sottolineato Matt Guynn, coordinatore dei gruppi dei Testimoni di pace, “è che le congregazioni partecipanti, intenzionalmente costruiscano delle nuove e più profonde relazioni interreligiose a livello locale, affinché si trovino in una posizione di forza per affrontare la violenza nelle loro comunità”.