Comunione e obbedienza tra i principali compiti del Vescovo

Corso di aggiornamento giuridico-pastorale in corso a Trebisacce

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di Antonio Gaspari

ROMA, mercoledì, 23 aprile 2008 (ZENIT.org).- Il ruolo del Vescovo, la funzione di pastore, le attività della parrocchia, l’amministrazione dei sacramenti e la gestione della comunità, sono i temi affrontati nel corso di un aggiornamento giuridico-pastorale che si sta svolgendo (23-24 aprile) a Trebisacce (CS) nella diocesi di Cassano all’Ionio.

A quasi un anno dal suo insediamento, monsignor Vincenzo Bertolone S.d.P., Vescovo di Cassano all’Ionio, ha organizzato il corso impegnando la comunità a riflettere su “Il Vescovo Diocesano e il suo presbiterio a servizio della portio populi Dei”.

Nel discorso di apertura il presule ha spiegato che “l’importanza di un Convegno non è direttamente proporzionale alla grandezza geografica e demografica della Diocesi in cui esso viene celebrato”.

Ed ha aggiunto: “Non bisogna perdere di vista il principio evangelico secondo cui il Signore guarda con particolare benevolenza anche e specialmente alle piccole realtà”.

Monsignor Bertolone ha quindi fatto riferimento al Concilio Vaticano II per ribadire che “la Chiesa è insieme Congregatio fraterna e Communio hierarchica”.

“Nonostante le differenziazioni tra i fedeli – ha sottolineato –, la Chiesa è, prima di ogni altra cosa, comunione”, “una comunione terrena specchio della comunione celeste”.

Monsignor Bertolone ha poi precisato che la “misteriosità” o meglio la “mistericità” della comunione ecclesiale “dipende da questo suo essere originata dal Padre, dal Figlio nello Spirito santo. Essa infatti non proviene dalla volontà degli uomini, ma dalla mente di Dio”.

“Una comunione che integra la particolarità e la specificità della vocazione e della missione di ciascuno. Una comunione che è ricchezza comune, perché si nutre dell’apporto di tutti coloro che, animati dallo Spirito di Dio, compiono il cammino che converge verso l’unità di tutto il genere umano”.

“Una comunione – ha proseguito – che non è uniformità perché ciascuno versa nel tesoro comune i personali doni di grazia, carismi dati dallo Spirito per la comune edificazione”.

A questo proposito il Vescovo di Cassano all’Ionio ha ricordato che “Paolo VI aveva parlato delle leggi della Chiesa come ius charitatis et communionis. In questo senso, le leggi ecclesiastiche nascono ed hanno la loro ragion d’essere nella Chiesa in quanto tutela e promozione della comunione e della carità vicendevole”.

Per la cura e l’ordine della vita pastorale, monsignor Bertolone ha invitato ad “una vita ecclesiale ordinata e corretta”, spiegando che “a questo serve la legge canonica: a far si che la vita della Chiesa si svolga in modo ordinato e raggiunga realmente il suo fine”.

“Ci sforzeremo di osservare le leggi canoniche con lo spirito di chi le osserva non solo perché hanno una forza obbligante, proveniente dall’autorità che le emana, ma perché consapevoli che le norme sono binari che guidano una coscienza retta e che solo così si ha la garanzia di camminare insieme”, ha sottolineato il Vescovo.

In conclusione monsignor Bertolone si è detto fiducioso di poter attingere da questo corso di aggiornamento giuridico-pastorale la luce necessaria per “l’elaborazione di un Regolamento di Curia, in cui siano ben delineati i tratti peculiari di ciascun ufficio e di ciascuna commissione e le relative finalità”.

Al fine anche, ha detto, di elaborare un “‘Vademecum giuridico-pastorale’ diocesano che diventi uno strumento pratico per i sacerdoti e per tutti coloro che sono impegnati nell’azione pastorale della nostra Chiesa particolare che favorisca uno stile di ‘comunione d’amore’ e di “condivisione” che manifesti il volto più credibile della Chiesa per l’uomo di oggi”.

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ZENIT Staff

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