CITTA' DEL VATICANO, giovedì, 24 gennaio 2008 (ZENIT.org).- Secondo Benedetto XVI, il secolarismo di impronta occidentale è forse più subdolo di quello marxista.
Lo ha spiegato questo giovedì incontrando i Vescovi della Slovenia che concludevano la loro visita "ad limina apostolorum" al Papa e ai suoi collaboratori della Curia romana.
Secondo il Papa, il secolarismo è "la principale sfida con cui deve misurarsi oggi la Chiesa" nel Paese, che dopo la Seconda Guerra Mondiale ha vissuto sotto il regime comunista. La Slovenia è indipendente dalla Yugoslavia dal 1991.
"Il secolarismo di impronta occidentale, diverso e forse più subdolo di quello marxista, presenta segni che non possono non preoccuparci", ha constatato Benedetto XVI.
Il Papa si è riferito, ad esempio, "alla ricerca sfrenata dei beni materiali, alla riduzione della natalità, e ancora al calo della pratica religiosa con una sensibile diminuzione delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata".
In questo contesto, ha lanciato alla Slovenia l'appello che Mosè rivolse al popolo d'Israele in procinto di entrare nella terra promessa: "Scegli la vita" (Dt 30,19).
"Ogni generazione è chiamata a rinnovare questa scelta, tra 'la vita e il bene, la morte e il male'", ha aggiunto.
"E noi Pastori abbiamo il dovere di indicare ai cristiani la via della vita, perché essi siano a loro volta sale e luce nella società".
Il Vescovo di Roma ha quindi incoraggiato "la Chiesa che è il Slovenia a rispondere alla cultura materialistica ed egoistica con una coerente azione evangelizzatrice, che parta dalle parrocchie".
"È infatti dalle comunità parrocchiali più che da altre strutture che possono e devono venire iniziative ed atti concreti di testimonianza cristiana", ha detto.
Allo stesso tempo, ha osservato che è necessario "che i Vescovi siano più vicini ai loro sacerdoti e fedeli e li accompagnino più efficacemente nel cammino della fede e nell'impegno apostolico".