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Signor Cardinale,
cari Superiori e Alunni dell’Almo Collegio Capranica,
ho il piacere anche quest’anno di incontrarvi in occasione della festa di Sant’Agnese, vostra celeste Patrona. A ciascuno di voi porgo il mio più cordiale benvenuto. Saluto anzitutto il Signor Cardinale Camillo Ruini e lo ringrazio per le cortesi espressioni con le quali si è fatto interprete dei vostri sentimenti. Saluto il Rettore e quanti lo coadiuvano nella guida della comunità; un saluto speciale rivolgo a voi, cari alunni, e a tutti i presenti, estendendo il mio pensiero anche agli ex-alunni capranicensi, che in diverse parti del mondo esercitano il loro ministero a servizio della Chiesa e delle anime.
L’Almo Collegio, che vanta una storia secolare e una lunga tradizione di fedeltà alla Chiesa e al suo supremo Pastore, dopo aver celebrato nel 2007 i 550 anni di fondazione, nel prossimo mese di agosto ricorderà il medesimo anniversario della morte del Cardinale Domenico Capranica (14.VIII.1458), che molto si adoperò per la nascita del Collegium pauperum scholarium, destinato alla preparazione di uomini ben formati al ministero sacerdotale. Avvicinandosi tale ricorrenza, volentieri ricordo la figura esemplare e lungimirante di questo Cardinale, che con forza e concretezza seppe sostenere l’anelito di riforma che cominciava a farsi sentire anche all’interno della realtà romana e che, un secolo più tardi, avrebbe contribuito a determinare gli orientamenti e le decisioni del Concilio Tridentino. Egli ebbe il dono di intuire, senza incertezze, che la riforma auspicata non avrebbe dovuto riguardare soltanto le strutture ecclesiastiche, ma principalmente la vita e le scelte di coloro che nella Chiesa erano chiamati ad essere, a qualunque livello, guide e pastori del Popolo di Dio.
Convinto dell’importanza che riveste la dimensione spirituale nella formazione dei futuri ministri dell’altare e nella missione della Chiesa, il Cardinal Capranica non solo si prodigò per l’istituzione del Collegio, ma volle dotarlo delle Constitutiones, che regolano in maniera completa i diversi aspetti della formazione dei giovani alunni. In tal modo egli manifestò la sua attenzione per il primato della dimensione spirituale e la consapevolezza che la profondità e la conseguente perseveranza di una salda formazione sacerdotale dipendono, in maniera decisiva, dalla compiutezza ed organicità della proposta educativa. Queste scelte acquistano oggi un rilievo ancora maggiore, considerando le molteplici sfide con cui deve misurarsi la missione dei presbiteri e degli evangelizzatori. A questo proposito, in più circostanze ho ricordato a seminaristi e sacerdoti l’urgenza di coltivare una profonda vita interiore, un contatto personale e costante con Cristo nella preghiera e nella contemplazione, un anelito sincero verso la santità. Infatti, senza un’amicizia vera con Gesù è impossibile per un cristiano, a maggior ragione per un sacerdote, portare a compimento la missione che il Signore gli affida. Per il presbitero essa comporta certamente anche una seria preparazione culturale e teologica, che voi, cari alunni, state acquisendo in questi anni di studio a Roma.
Direi anzi che proprio dalla permanenza in questa Città il vostro itinerario di formazione può ricevere un impulso decisivo. I livelli d’esperienza e i contatti che si possono vivere qui costituiscono infatti un dono provvidenziale e uno stimolo singolare. La presenza della Cattedra di Pietro, il lavoro di uomini e organismi che aiutano il Vescovo di Roma a presiedere nella carità, una conoscenza più diretta di alcune Chiese particolari, specialmente della Diocesi di Roma, sono elementi importanti per aiutare un giovane chiamato al sacerdozio a prepararsi al suo futuro ministero. Del resto, i vostri Pastori vi hanno mandato nella Città del Successore di Pietro con la speranza che ritorniate poi arricchiti di uno spirito marcatamente cattolico, con una sensibilità ecclesiale più piena e di respiro universale. La stessa esperienza di vita comune nel Collegio Capranica, tra alunni provenienti da diverse regioni d’Italia e da Paesi del mondo intero, permette a ciascuno di voi, cari amici, di conoscere bene quell’intreccio di culture e mentalità che è tipico della vita odierna. Inoltre, la presenza di alunni appartenenti alla Chiesa Ortodossa di Russia imprime un ulteriore impulso al dialogo e alla fraternità e alimenta la speranza ecumenica.
Cari alunni, profittate al massimo delle possibilità che la Provvidenza vi offre in questi anni di soggiorno romano. Soprattutto coltivate un’intima relazione con l’Agnello immacolato, imitando sant’Agnese che lo seguì fedelmente sino al sacrificio della vita. Grazie all’intercessione di questa santa Vergine e Martire, e soprattutto al costante ricorso alla materna protezione di Maria Virgo Sapiens, vi aiuti il Signore a prepararvi con costante cura al futuro ministero. Mentre vi ringrazio ancora per la vostra visita, imparto volentieri a voi qui presenti e a quanti vi sono cari una speciale Benedizione Apostolica.
[© Copyright 2008 – Libreria Editrice Vaticana]