Cardinal Bertone: Nella diplomazia “pastorale”, la Chiesa non persegue interessi propri

Presentazione di due volumi sulle rappresentanze diplomatiche della Santa Sede

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ROMA, martedì, 27 febbraio 2007 (ZENIT.org).- Attraverso lo strumento della diplomazia “pastorale”, la Chiesa e la Santa Sede non perseguono interessi propri ma cercano il vero bene dell’uomo e dell’umanità, sostiene il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano.

Così ha detto il porporato intervenendo nell’ambito dell’incontro “Le rappresentanze diplomatiche della Santa Sede: storia, ricerche ed attualità”, svoltosi il 22 febbraio scorso presso la Sede dell’Istituto “Luigi Sturzo” a Roma.

In quella occasione sono stati presentati i volumi di Giuseppe De Marchi “Le Nunziature Apostoliche dal 1800 al 1956” (ristampa anastatica del libro pubblicato nel 1957) e di monsignor Antonio G. Filipazzi “Rappresentanze e Rappresentanti Pontifici dalla seconda metà del XX”, editi dalla Libreria Editrice Vaticana.

Riferendosi ai dati contenuti nell’Annuario Pontificio 2007 e nella nuova Liste du Corps Diplomatique près le Saint-Siège, il Cardinale ha messo in luce la capillarità e la vastità dei rapporti diplomatici della Santa Sede.

177 sono infatti i Paesi con i quali la Santa Sede intrattiene dei rapporti diplomatici; 33 le Organizzazioni e Organismi intergovernativi ai quali partecipa incluso l’ONU; 101 i Nunzi Apostolici nelle varie Nunziature; 2 Nunzi Apostolici a disposizione della Segreteria di Stato e il Presidente della Pontificia Accademica Ecclesiastica; 5 Osservatori Permanenti non Nunzi (UNESCO a Parigi; F.AO. a Roma, Consiglio d’Europa, OSCE, AIEA etc. a Vienna, Organizzazione Mondiale del Turismo a Roma).

La diplomazia vaticana “contribuisce con i suo mezzi propri a quel dialogo e collaborazione con la comunità civile e le sue autorità, che deve servire al bene integrale della persona, che è, allo stesso tempo, cittadino e membro della comunità cristiana”, ha detto il Cardinale Bertone.

“La diplomazia pontifica opera in questo senso nei numerosi Paesi che ospitano una Rappresentanza pontifica e nell’areopago delle Organizzazioni e degli incontri internazionali”, ha aggiunto.

“Vale davvero la pena di ricordare che gli interessi che la Chiesa e la Santa Sede perseguono non sono dei vantaggi propri: esse cercano solo il vero bene dell’uomo e dell’umanità, perché sanno, come ricorda Sant’Ireneo, che ‘l’uomo vivente è la gloria di Dio’”.

Ma allo stesso tempo, ha sottolineato, la Chiesa svolge “la sua missione di insegnamento, santificazione e guida dei battezzati”, e promuove ovunque “quel diritto alla libertà religiosa, che consente ad ogni persona di cercare e incontrare liberamente Colui che è fonte della vita”.

Alla presentazione hanno partecipato anche: il Segretario per i Rapporti con gli Stati, l’Arcivescovo Dominique Mamberti; il professor Vincenzo Buonomo, docente di Diritto Internazionale e Organizzazione Internazionale presso l’Università Lateranense di Roma; il professor Giovanni Maria Vian, docente di Filologia Patristica presso l’Università “La Sapienza” di Roma; e il dottor Alexander Koller, Vice Direttore dell’Istituto Storico Germanico di Roma.

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ZENIT Staff

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