CITTA' DEL VATICANO, mercoledì, 14 febbraio 2007 (ZENIT.org).- Il Papa ha incoraggiato i presuli della Conferenza Episcopale delle Marche a dedicarsi all'annuncio e testimonianza del Vangelo e alla formazione cristiana dei fedeli in una società fortemente secolarizzata.

Così ha detto il Papa nell'incontrarsi questo mercoledì nella Basilica di San Pietro con il primo gruppo di presuli di questa Regione, giunti a Roma nel contesto delle visite ad Limina dei Vescovi italiani.

“Nell’attuale clima di pluralismo culturale e religioso, ci si rende conto che il messaggio di Gesù non è conosciuto da tutti - ha esordito il Pontefice - . Pertanto ogni cristiano è chiamato ad un rinnovato e coraggioso impegno di annuncio e testimonianza del Vangelo”.

“Vogliamo portare a tutti questa luce, che è luce per la vita personale e segnale indicatore di orientamento per la vita sociale”, ha poi aggiunto.

“Cari Fratelli nell’Episcopato, continuate a dedicare ogni sforzo perché la formazione cristiana di base sia curata ugualmente nelle città come nei centri minori; perché tutte le categorie di fedeli siano preparate a ricevere con frutto i Sacramenti, indispensabile nutrimento della crescita nella fede”, ha detto loro.

Questo “perché con la pratica dei Sacramenti non si tralasci un’istruzione religiosa solida che resista senza affievolirsi alle diffuse sfide e sollecitazioni d’una società ormai largamente secolarizzata”, ha sottolineato il Vescovo di Roma.

“Guardiamo al futuro con speranza e lavoriamo con appassionata fiducia nella vigna del Signore!”, ha quindi concluso.

In alcune dichiarazioni alla “Radio Vaticana”, monsignor Luigi Conti, Arcivescovo di Fermo e Presidente della Conferenza episcopale marchigiana, ha sottolineato la grande tradizione di santi e la sentita pietà popolare in una terra, in cui la Chiesa è molto attiva e che ospita ben 165 santuari.

Nell'accennare ai problemi vissuti dalla comunità ecclesiale in questa Regione, l'Arcivescovo ha poi accennato all'alta percentuale di sacerdoti anziani: “L’età media è intorno ai 65 anni. Peraltro le Marche sono una regione con tantissimi e piccoli borghi sparsi un po’ ovunque, in cui diventa un po’ difficile garantire la presenza stabile ed adeguata di un sacerdote”.

Tuttavia, ha poi sottolineato, nonostante questo problema collegato al basso numero di vocazioni “abbiamo potuto garantire per ogni comunità – anche per le più piccole – la presenza di un sacerdote”.

Nella Regione Marche, che conta all'incirca un milione e mezzo di abitanti, i fedeli possono contare su 1.560 sacerdoti, tra secolari e regolari, 79 diaconi permanenti e 823 parrocchie.

“L’altro problema riguarda, invece, l’emergenza educativa: questo è il problema, forse, più serio da affrontare, quello del mondo dei giovani e delle famiglie che fanno fatica ad esercitare il loro servizio formativo ed educativo”, ha quindi aggiunto monsignor Luigi Conti.

A questo proposito, il presule ha affermato che sono stati istituiti alcuni luoghi di spiritualità familiare molto frequentati.