CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 30 giugno 2006 (ZENIT.org).- Il Papa ha inviato questo mercoledì un messaggio per le celebrazioni in Polonia del 50° anniversario della rivolta operaia di Poznan, prima insurrezione antistalinista in un Paese del blocco sovietico di quel tempo.

Il 28 giugno del 1956, infatti, 100.000 operai protestarono contro la diminuzione dei salari, dopo che la burocrazia aveva rifiutato ogni trattativa, scendendo per le strade della città. La rivolta fu repressa nel sangue dal regime: 58 dimostranti furono uccisi, 700 gli arrestati.

Secondo quanto riferito dalla “Radio Vaticana”, alla cerimonia commemorativa, che si è svolta nel Palazzo del municipio di Poznan, hanno partecipato i Presidenti di Polonia, Germania, Ungheria, Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca. Il messaggio del Papa è stato letto dall'Arcivescovo Stanislaw Gadecki, Metropolita di Poznan.

Nella lettera, Benedetto XVI ricorda che la protesta pacifica della città polacca “contro il terrore e la menzogna” del sistema stalinista si trasformò “spontaneamente” in una insurrezione generale quando le forze dell’esercito e della polizia iniziarono a sparare contro i dimostranti.

Il Papa afferma che “il sangue versato sulle strade di Poznan non solo dagli operai, ma anche dalle donne, dagli studenti e dai bambini, non è stato vano. Anzi è stata la semina della libertà il cui frutto è stato anni dopo la caduta del sistema stalinista e la piena sovranità alla Nazione”.

Benedetto XVI auspica infine che “la memoria degli eroi dell’Insurrezione di Poznan ispiri tutti i polacchi a costruire” la società “sugli eterni valori cristiani, sulla verità e un’autentica giustizia”.