CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 25 giugno 2006 (ZENIT.org).- “Caritas Internationalis” ha lanciato un appello per raccogliere quasi 500.000 dollari statunitensi per fornire aiuti d’emergenza agli sfollati nel distretto di Ituri, nella Repubblica Democratica del Congo.

A seguito degli scontri tra milizie e forze governative, molte persone sono state infatti costrette ad abbandonare la propria casa e tutti i loro averi.

Come ha riferito la Caritas, dal 1999 il distretto di Ituri, situato nel nord-est del Paese, al confine con l’Uganda, ha visto susseguirsi continui scoppi di violenza tra gruppi etnici miliziani rivali e tra questi e le forze armate governative.

Di recente, varie milizie hanno formato il Movimento Rivoluzionario per il Congo, il cui obiettivo principale sembra essere quello di impedire ogni tentativo di riportare la zona sotto controllo.

Pierre Cibambo, responsabile per l’Africa di “Caritas Internationalis”, ha affermato che “ci sono persone in Congo interessate a tenere il Paese nel caos, ma non deve essere permesso loro di distruggere ciò per cui il popolo congolese ha lavorato”.

Nonostante nel 2002 sia stato firmato un accordo di pace, la violenza nella regione orientale è continuata, soprattutto perché le milizie lottano per impadronirsi delle grandi ricchezze minerarie della zona.

Le prime elezioni democratiche del Congo sono state fissate per il 30 luglio.

Caritas Congo insieme alla Caritas della diocesi di Bunia hanno riferito che, durante gli scontri che hanno avuto luogo a partire da gennaio, sia le milizie che le forze governative hanno messo a durissima prova le popolazioni locali, privandole del cibo, bruciando villaggi e rendendosi responsabili di stupri e violenze.

Dopo il furto delle loro provviste alimentari, le popolazioni si trovano a dover dipendere largamente dagli aiuti umanitari. Spesso ricevono sostegno da altre famiglie, che hanno tuttavia esaurito le loro riserve per aiutarle.

La Caritas di Bunia ha anche sottolineato che le riserve d’acqua si stanno riducendo e che aumentano le malattie, anche perché le medicine sono sempre più difficili da trovare.

“Caritas Développement Bunia” gestirà un progetto destinato a più di 100.000 delle persone più isolate e vulnerabili, fornendo loro vestiti, coperte, cerate per costruire rifugi, sapone, utensili da cucina e contenitori per l’acqua. Il programma mira a sostenerli per un periodo di tre mesi. Gli aiuti alimentari verranno forniti dal Programma Alimentare Mondiale e da organizzazioni non governative partner nella zona.

“Caritas Internationalis” è una confederazione di 162 organizzazioni cattoliche di sostegno, sviluppo e servizio sociale presente in più di 200 Paesi e territori.