Discorso di Benedetto XVI ai membri dell’Associazione Santi Pietro e Paolo

CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 18 giugno 2006 (ZENIT.org).- Pubblichiamo il discorso pronunciato da Benedetto XVI nel ricevere questo sabato in udienza i membri dell’Associazione Santi Pietro e Paolo.

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Cari amici,

nell’approssimarsi della solennità dei santi Apostoli Pietro e Paolo è per me un piacere incontrarvi insieme alle vostre famiglie. L’odierna vostra visita mi permette di rinnovarvi la mia gratitudine per il servizio che da molti anni rendete al Successore di Pietro. Vi saluto tutti con affetto, ringraziando il vostro Presidente che si è fatto gentile interprete dei comuni sentimenti.

La vostra Associazione SS. Pietro e Paolo, che nel 1970 ha raccolto l’eredità della Guardia Palatina, svolge con dedizione un servizio di volontariato alla Santa Sede. Le tre sezioni che ne formano l’articolazione operativa – mi riferisco alla sezione liturgica, caritativa e culturale – riflettono tre aspetti complementari della vita e dell’azione delle comunità ecclesiali. In primo luogo è per voi importante curare la liturgia, la quale, come insegna il Concilio Vaticano II, “mentre ogni giorno edifica quelli che sono dentro la Chiesa in tempio santo nel Signore… fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo, nello stesso tempo irrobustisce in modo mirabile le loro forze perché possano predicare il Cristo” (Cost. Sacrosanctum Concilium, 2). Un’intensa vita di preghiera e l’assidua partecipazione alla liturgia continui ad essere il vostro primo impegno come singoli e come associazione.

Cari amici, solo se ci lasciamo costantemente formare dall’ascolto della Parola di Dio e ci nutriamo con assiduità del Corpo e Sangue di Cristo possiamo trasmettere agli altri l’amore di Dio, che è dono dello Spirito Santo. Nell’Enciclica Deus caritas est ho voluto ricordare che l’amore del prossimo radicato nell’amore divino è anzitutto un compito per ogni singolo fedele, ma lo è anche per l’intera comunità ecclesiale, e questo a tutti i suoi livelli (cfr n. 20). Voi cercate di essere testimoni di quest’amore verso i poveri, nella mensa della Casa “Dono di Maria” e nel dispensario pediatrico di Santa Marta, come pure nelle iniziative sociali promosse nelle vostre parrocchie. La carità animi ogni vostra attività. Regola della vostra esistenza sia l’esortazione che l’apostolo Paolo rivolge ai Colossesi: “al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione” (3,14).

Non è poi meno importante l’attenzione che voi intendete riservare ad una adeguata formazione culturale per poter maturare nella fede. Evangelizzare oggi richiede una responsabile conoscenza delle istanze culturali moderne e un approfondimento costante della sana dottrina cattolica. Bene dunque voi fate, cari amici, a non trascurare anche quest’aspetto ed io vi incoraggio a proseguire nel cammino che già con frutto state percorrendo.

Voi siete nati per essere al servizio del Successore di Pietro ed io vi ringrazio per la generosità con cui adempite questo vostro compito. Il Signore lo renda sempre più fecondo e, con la forza del suo Spirito, vi faccia autentici suoi discepoli. La Vergine Maria, Virgo fidelis, la cui immagine venerate nella vostra Cappella, vi protegga e sempre vi accompagni. Io vi assicuro la mia preghiera e con affetto imparto la Benedizione Apostolica a voi tutti, estendendola volentieri alle vostre famiglie e alle persone a voi care.

[© Copyright 2006 – Libreria Editrice Vaticana]

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ZENIT Staff

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