La maggior parte delle organizzazioni internazionali non governative, inclusa Caritas Australia, ha dovuto evacuare il suo staff internazionale al crescere degli scontri nella capitale, mentre le bande rivali davano fuoco a negozi e abitazioni, lanciavano pietre e saccheggiavano tutto ciò che potevano, affrontandosi con machete e coltelli.
Tuttavia, con l’arrivo di una truppa australiana composta da circa 2.000 uomini, inviata su richiesta del Governo di Timor Est, la violenza sembra essersi leggermente attenuata. Sono arrivate anche forze minori di Neozelandesi e Malesi, e si attende un contingente di forze speciali portoghesi in grado di riportare la situazione sotto controllo. E’ arrivata anche la polizia australiana.
Tutto è iniziato a marzo, quando il Governo ha licenziato circa 600 su 1.400 militari dell’Esercito Nazionale in seguito a dimostrazioni sugli stipendi e sulle condizioni di lavoro svoltesi a febbraio. Molti soldati che venivano da clan dell’ovest del Paese, chiamati Loromonu, hanno affermato di essere stati discriminati da clan dell’est, chiamati Lorosae, nella gerarchia militare.
I soldati licenziati hanno inscenato ad aprile altre proteste, terminate nella violenza e che hanno provocato la morte di varie persone.
Circa 100.000 persone hanno dovuto abbandonare le loro case, e molti hanno trovato rifugio in circa 50 campi temporanei a Dili e nei dintorni, secondo l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Molti sfollati hanno trovato rifugio nelle istituzioni cattoliche, inclusi il Seminario Don Bosco a Comoro e due conventi canossiani a Comoro e Balide. Circa 3.000 persone sono sistemate nell’aeroporto, protetto dalle forze internazionali.
Caritas Australia per ora ha fornito acqua, cibo e beni d’emergenza, tra cui biancheria, kit per l’igiene, vestiario e cibo per bambini.
Condizioni di sicurezza permettendo, Caritas Australia, Trocaire (Irlanda), Catholic Relief Services (USA), Caritas Nuova Zelanda e Caritas Dili analizzeranno le possibilità della Confederazione Caritas in loco per individuare le zone in cui gli sforzi di assistenza possono essere più efficaci.
Poiché gli obiettivi di sviluppo a lungo termine saranno impossibili da realizzare a causa delle frizioni tra i clan occidentali e orientali di Timor Est, la Caritas considererà anche il modo in cui portare pace e riconciliazione tra la popolazione.
Timor Est è stato riconosciuto uno Stato separato dall’Indonesia nel 2002, dopo il voto per l’indipendenza del 1999 che ha scatenato un’ultima serie di sanguinose violenze dopo anni di conflitto.
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Jun 06, 2006 00:00