Da Lucca: la cultura della Pentecoste come “antidoto al male oscuro del mondo”

Si è chiuso il Convegno Internazionale su “I segni dello Spirito nel Novecento”

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LUCCA, domenica, 2 ottobre 2005 (ZENIT.org).- “Il prodigio della effusione dello Spirito Santo” che continua ad alimentare la Chiesa è “un mistero da comunicare agli uomini del nostro tempo”, ha affermato Salvatore Martinez.

Con questa sfida lanciata dal Coordinatore nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo si è concluso il Convegno Internazionale: “I segni dello Spirito nel Novecento. Una rilettura storica: il racconto dei testimoni”, tenutosi a Lucca dal 30 settembre al 2 ottobre.

Un summit internazionale questo a cui hanno partecipato, Cardinali, Vescovi, ministri, fondatori di movimenti ecclesiali e tantissimi testimoni della carità.

In un telegramma inviato a monsignor Italo Castellani, Arcivescovo di Lucca, e firmato dal Cardinale Segretario di Stato Angelo Sodano, Benedetto XVI ha auspicato che il Convegno “contribuisca a porre in evidenza l’importanza della missione dei cristiani in questo nostro tempo, chiamati a svolgere in ogni ambito una profetica azione evangelizzatrice”.

Dopo aver ricordato il ruolo di Madre Elena Guerra, Fondatrice dell’Istituto delle Oblate dello Spirito Santo, Benedetto XVI ha voluto rivolgere ai rappresentanti del Convegno, “il Suo apprezzamento per questa significativa iniziativa volta a riscattare la memoria spirituale del secolo appena terminato costellato da tristi pagine di storia, ma permeato pure di meravigliose testimonianze di risveglio spirituale e carismatico in ogni ambito dello scibile e dell’agire umano”.

“Il Santo Padre – conclude il messaggio – desidera unire la Sua voce per esaltare le grandi opere compiute dallo Spirito di Dio nel secolo da poco terminato”.

Guardando agli eventi sanguinosi che hanno segnato il Novecento, con oltre settanta milioni di morti, il Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, monsignor Stanislaw Rylko, ha affermato che “queste atrocità devono spingerci ancora di più a individuare i segni di speranza”, anche negli anni più bui del secolo, perché “il silenzioso ma potente motore della storia è lo Spirito Santo.”

Citando Benedetto XVI, monsignor Rylko ha insistito che la storia non è in mano né a potenze oscure, né al caso, né alle sole forze umane, perché sul mondo e sulla storia si innalza Dio, il quale non è indifferente alle vicende umane.

“Il programma del Novecento era di non attendere più l’intervento di Dio – ha sottolineato monsignor Rylko – e abbiamo visto dove porta l’assolutizzazione di ciò che non è assoluto ma relativo: porta al totalitarismo.”

La soluzione ha detto il Presidente del Dicastero vaticano, passa per il mistero dell’Eucaristia, ovvero per la vittoria dell’amore sulla morte, che sola può innestare la catena di trasformazioni necessarie per cambiare il corso della storia.

Il “gaio nichilismo” contemporaneo uccide l’uomo – ha commentato – quindi occorre “imparare il metodo dello Spirito Santo” che opera nella storia e rinnova la faccia della terra, per non lasciarsi vincere dal male, ma vincere con il bene il male, anche quando costa sacrifici, a volte estremi. Solo così ha concluso monsignor Rylko l’esistenza terrena può trovare pieno significato.

Il Sindaco di Lucca Pietro Fazzi ha parlato di una città “commossa, orgogliosa e onorata” di fronte al privilegio di essere la sede dei tre giorni di riflessione dedicati all’azione dello Spirito Santo nel secolo scorso”.

Nel suo intervento, l’Arcivescovo di Lucca ha ricordato la figura di Elena Guerra, “donna formidabile e vera apostola dello Spirito” ed ha definito il Convegno, “un dono per il mondo e per l’intelligenza del mondo”, e “un’occasione per comprendere il linguaggio dello Spirito, il suo stile e la sua logica”.

Suor Gemma Girolami, Madre generale delle Oblate dello Spirito Santo ha affermato: “Lo Spirito Consolatore è qui, in mezzo a noi, in noi; nella nostra società, nelle nostre famiglie, nelle nostre istituzioni, nel nostro mondo che a volte sembra schiacciato dalle forze del male. È qui per formarci alla civiltà dell’Amore”.

Secondo l’Arcivescovo di Bombay, Cardinal Ivan Dias, “La Chiesa e il mondo sono pronti oggi per una nuova Pentecoste che il Signore ha preparato e che noi possiamo già intravedere. Quando la notte è buia, lì comincia l’aurora, la nuova Pentecoste. È di Cristo la vittoria definitiva”.

Salvatore Martinez, nell’affermare che il Convegno ha voluto essere un “piccolo contributo” alla diffusione della cultura di Pentecoste, definita come “l’antidoto al male oscuro del mondo”, ha quindi fatto propria l’invocazione della beata Elena Guerra: “Veni Sancte Spiritu”. Perché oggi lo Spirito Santo è ancora “sconosciuto ai più”, ha osservato.

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ZENIT Staff

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