HANYANG, venerdì, 14 ottobre 2005 (ZENIT.org).- Il Governo provinciale dell’Hubei (Cina centro-orientale) ha autorizzato la celebrazione pubblica dei funerali del Vescovo cattolico “clandestino” Peter Chang (Zhang) Bai Ren, ai quali parteciperanno sacerdoti “ufficiali” – riconosciuti dalle autorità – e “clandestini”.

In Cina il Governo permette la pratica religiosa solo con personale riconosciuto e in luoghi registrati presso l’Ufficio per gli Affari Religiosi e sotto il controllo dell’“Associazione Patriottica”. Da ciò deriva la differenza tra una Chiesa “ufficiale” e una “clandestina”, formata cioè da fedeli che si sottraggono al controllo per obbedire direttamente al Papa.

A quest’ultima apparteneva il Vescovo Chang, di Hanyang, morto mercoledì a 90 anni di età a causa di una malattia cardiaca. Era allettato da più di un anno. La sua lealtà al Papa gli è costata 24 anni di prigione e di campo di lavoro forzato tra il 1955 e il 1979.

I funerali di monsignor Chang si svolgeranno sabato 15 ottobre alle 9.00 ora locale a Zhangjiatai, vicino al luogo in cui era nato.

L’agenzia “AsiaNews” – diretta da padre Bernardo Cervellera – spiega che da un punto di vista formale i funerali di un Vescovo “clandestino” dovrebbero essere proibiti in quanto riunione illegale, ma afferma che fonti locali hanno confermato che i membri del Governo regionale hanno accettato la celebrazione pubblica della cerimonia.

Monsignor Chang non era riconosciuto come Vescovo dall’Amministrazione Statale per gli Affari Religiosi. Ad ogni modo, giovedì alcuni responsabili dell’Ufficio nell’Hubei hanno visitato Zhangjiatai e hanno parlato con padre Chen, il sacerdote che presiederà i funerali, dicendo di accettare la celebrazione.

“Fate quello che dovete fare – hanno detto – ma garantite calma e tranquillità in questi giorni e al funerale”, ha citato l’agenzia del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME).

Il presule sarà sepolto a Zhangjiatai, nel distretto di Xiantao. Alla Messa esequiale parteciperanno sacerdoti della “Chiesa ufficiale” e “non ufficiale”, anche se non sarà presente il Vescovo di Wuhan, monsignor Dong Guangqing.

La città di Wuhan (Hubei) è stata divisa in tre diocesi: Hankou, Wuchang e Hanyang. Negli anni ‘80 il Governo cinese ha rivisto la suddivisione delle diocesi perché coincidessero con le strutture provinciali e i distretti governativi. Per questo le tre diocesi sono state fuse in una unica, quella di Wuhan. Ad ogni modo, il Vescovo Chang e i suoi quattro sacerdoti hanno continuato ad assistere i fedeli fino ad oggi.

Nel 1986 Peter Chang ha ricevuto la consacrazione episcopale dalle mani di monsignor Liu Hede, Vescovo “non ufficiale” di Hankou. Dopo la sua consacrazione, ha continuato a subire controlli e arresti da parte della polizia; non si è mai difeso, né è mai fuggito, rimanendo fedele al suo rapporto con il Pontefice.

Alcuni dei suoi fedeli lo ricordano come una persona dolce e paziente, ma tenace in questioni di fede. Dal 2000, quando si era ammalato gravemente, il Governo aveva allentato i controlli.

Secondo l’agenzia del PIME, i fedeli attribuiscono alla santità del presule e alla preghiera alcune guarigioni di malati che aveva visitato. Per questo motivo la sua fama di santità si è diffusa in tutte le campagne dell’Hubei.