Il movimento “Amici dei bambini” è una Organizzazione non governativa costituita da un movimento di famiglie italiane che promuove progetti finalizzati a prevenire l’abbandono del bambino da parte dei suoi genitori, attraverso il sostegno alla famiglia in difficoltà; a reinserire il bambino istituzionalizzato nella sua famiglia, attraverso accompagnamento specialistico alla famiglia d’origine; e a trovare una famiglia per il bambino abbandonato attraverso adozione nazionale e nel caso non sia possibile con quella internazionale.
Tra le tante attività di assistenza il movimento sta lavorando anche alla costruzione e gestione di una rete di Centri servizi alla famiglia per l’accoglienza temporanea dei bambini abbandonati o in difficoltà familiare.
Al Convegno sono intervenuti da tutto il mondo esperti di diritti dei minori, rappresentanti governativi e delle autorità centrali per le adozioni internazionali, dal Brasile alla Moldova, dalla Federazione Russa al Perù.
I dati dell’abbandono sono drammatici: sarebbero infatti 900mila i minori accolti negli istituti della Federazione Russa, oltre 100mila i bambini ospitati in strutture dell'Ucraina, mentre in Romania 84mila minori vivono sotto tutela statale, senza possibilità di accesso all'adozione internazionale.
Occorre inoltre citare i 43mila bambini in stato di abbandono in Marocco e i piccoli brasiliani privi di registrazione anagrafica o residenti in istituti "fantasma", di fatto inesistenti. Mentre in Colombia, vi sono bambini di 8-10 anni costretti a vivere per anni in attesa di un'adozione e rifiutati a causa della loro età, ritenuta "difficile" da possibili genitori adottivi.
Per quanto riguarda l’Italia, il procuratore della repubblica di Crotone, Francesco Tricoli, intervenuto al Convegno, ha sollevato il problema dell’affido, che il Presidente degli “Amici dei Bambini”, Marco Griffino, ha denunciato come “uno strumento fallito, una trappola abbandonica”: uno strumento nato per la protezione del minore che continua però a creare situazioni di limbo e di semi-abbandono per tanti adolescenti.
“L’affido familiare deve essere applicato nell’interesse dei bambini, non delle loro famiglie di origine. E oggi in Italia la sua applicazione corretta è un’eccezione, non la regola: non a caso il 60% dei minori in affido non riesce a tornare nella propria famiglia”, ha rivelato Griffini.
“Siamo per l’affido quando lo è davvero, quando non sia uno strumento solo di assistenza ma soprattutto di accoglienza, come lo prevede la legge”, ha sottolineato il Presidente di “Amici dei bambini”
Attualmente in Italia sarebbero circa 25mila i minori ‘fuori dalla famiglia’, ospiti in istituti, comunità o centri di accoglienza; circa 5mila gli affidi, la cui durata in media è superiore ai 3 anni (la legge prevede invece che dopo due anni il minore dovrebbe fare ritorno nella sua famiglia).
Per questo motivo più voci si sono levate dal Convegno di Bellaria per il “rilancio dell’adozione come vero strumento di tutela del minore per garantirgli il diritto alla famiglia”.
Una vera genitorialità, ha precisato Sophie Marinopoulos, psicologa di Nantes, esperta di ‘maternità vulnerabili’, implica almeno tre nascite perché un bambino sia figlio: quella biologica, quella sociale e quella psicologica. La nascita biologica è solo l’inizio di un cammino di vera genitorialità.
Il Presidente di “Amici dei Bambini” ha poi avanzato in forma esplicita la richiesta di gratuità per le adozioni internazionali, che oggi sono di fatto discriminate e “un lusso per pochi”.
Marco Griffini ha preso spunto da uno studio commissionato dagli “Amici dei Bambini” alla Fondazione Labos, per valutare e comparare il costo ed il sostegno pubblico alla varie forme di genitorialità.
Dallo studio risulta che oggi sono previsti rimborsi e sostegni per le spese legate alla gravidanza biologica e a quella biologica a rischio – esenzione totale per esami diagnostici, congedi e permessi retribuiti –; per la PMA (procreazione medicalmente assistita), accesso gratuito a tutti gli step; all’adozione nazionale, congedi retribuiti e spese per documentazioni e colloqui psicologici; nonché all’interruzione volontaria della gravidanza regolata dalla legge 194.
"L'adozione internazionale non è evidentemente considerata un valore, e questo studio lo dimostra – ha sottolineato Griffini – è una scelta al di fuori del sistema di gratuità che lo Stato invece garantisce a tutte le forme di genitorialità”.
A conclusione dei lavori del Convegno internazionale "I bambini del limbo", su ispirazione del messaggio dei Vescovi italiani per la XXVI Giornata per la Vita si è svolta una giornata di studio per una spiritualità dell’accoglienza, con una riflessione teologica e di testimonianza su esperienze concrete di vita familiare, di dialogo tra Chiesa e famiglie affidatarie e adottive. Tutto è ruotato intorno alla fiducia incondizionata nella vita, in grado di aprire totalmente all’accoglienza.
Alla fine di questa giornata di studio è stato lanciato un appello alle coppie sterili perché attuino la loro missione: accogliere un bambino abbandonato. Griffini ha parlato di “sterilità feconda”, come di “una Grazia che va scoperta con l’attenzione al bambino abbandonato”.
ULTIME NOTIZIE
Sep 04, 2005 00:00