Benedetto XVI prega perché venga riconosciuto il diritto alla libertà religiosa

Intenzione generale di preghiera per settembre

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CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 1º agosto 2005 (ZENIT.org).- Benedetto XVI pregherà nel mese di settembre “perché il diritto alla libertà religiosa sia riconosciuto dai governi di tutti i popoli della terra”.

Lo afferma l’intenzione generale dell’Apostolato della Preghiera , che il Santo Padre assume come propria nell’offerta delle preghiere e dei sacrifici giornalieri.

Tutti i mesi, il Papa prega anche per un’intenzione missionaria, che per settembre recita così: “Perché l’impegno di annuncio del messaggio cristiano da parte delle giovani Chiese ne favorisca l’inserimento in profondità nelle culture dei popoli”.

“Violenza, imposizioni, persecuzioni”: con queste tre parole “Aiuto alla Chiesa che Soffre” ha descritto la situazione della libertà religiosa nel mondo.

Guerre, dittature e terrorismo hanno fatto sì che nel 2004 si sia aggravata la situazione in Paesi come la Nigeria, Cuba o la Cina, dove i diritti umani vengono violati e gli omicidi o il sequestro di sacerdoti, religiosi e religiose sono all’ordine del giorno, come spiega il Rapporto relativo al 2004 pubblicato da questa Opera di diritto pontificio.

In un commento alla intenzione generale di preghiera, monsignor Felix A. Machado, Sottosegretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, ha affermato che “la questione religiosa è inscindibilmente legata alla questione della verità”.

Monsignor Machado ha poi fatto riferimento agli insegnamenti lasciateci da Giovanni Paolo II, osservando che secondo il Papa scomparso compiere degli “sforzi per la promozione della pace nel mondo, della libertà di coscienza e di religione non significa relativizzare la verità oggettiva che ogni essere umano è moralmente obbligato a ricercare”.

Applicando questo insegnamento della Chiesa cattolica alla vita quotidiana, “lo Stato non si può arrogare il diritto di imporre né d’impedire”, ha aggiunto poi.

“Il rispetto del principio della libertà religiosa rinforza anche incontestabilmente la credibilità degli sforzi in favore del dialogo interconfessionale”, ha sottolineato monsignor Machado.

Riportando poi le parole pronunciate da Giovanni Paolo II nell’ottobre 2003, in occasione di una udienza ai partecipanti ad una Conferenza dei Ministri dell’Interno dell’Unione Europea, ha scritto: “La garanzia e la promozione della libertà religiosa costituiscono un ‘test’ del rispetto dei diritti altrui, che si traduce in fatti fintanto che una disciplina giuridica adeguata, applicabile alle diverse confessioni religiose, si fa garante delle loro rispettive identità e della loro libertà”.

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ZENIT Staff

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