CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 1° settembre 2005 (ZENIT.org).- Il Patriarca caldeo di Baghdad, Emmanuel III Delly, ha chiesto alle potenze straniere di esercitare pressioni affinché venga modificata la bozza di Costituzione irachena che adotta la legge islamica quale fonte principale del diritto.
“Non siamo troppo contenti anche se rappresenta un passo avanti per il Paese”, ha affermato il leader della Chiesa più numerosa del Paese (rappresenta il 70% degli 800.000 cristiani) riferendosi al progetto costituzionale che dovrà essere sottoposto a referendum.
“A causa di qualche articolo presente nella bozza approvata avremo delle difficoltà”, ha rivelato in alcune dichiarazioni concesse questo giovedì al Servizio di Informazione Religiosa (SIR) della Conferenza Episcopale Italiana.
Il testo, in particolare, afferma che “l’Islam è una fonte principale di diritto” e che “nessuna legge può essere contraria agli standard dell’Islam”.
“La speranza è che le pressioni delle potenze estere possano far cambiare il testo”, ha confessato il Patriarca.
Potrebbe infatti accadere che “a chi vorrà aprire un negozio di alcolici (molti tra i rivenditori di alcolici sono cristiani, ndr) verrà negato il permesso perché contro la legge musulmana. Noi non vogliamo che ciò accada”.
“E chi potrà dire che questo è contro l’Islam?”, ha chiesto. “Solo un giudice musulmano – ha risposto –. Le leggi sono fatte dagli uomini e possono essere cambiate secondo le circostanze”.
“Chiedo ai leader delle potenze straniere, alla Santa Sede, di fare pressioni per emendare questi articoli per garantire i diritti di tutti”, ha concluso.