CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 21 giugno 2005 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha espresso parole di profondo cordoglio nel ricordare la figura del cardinale Jaime Lachica Sin, Arcivescovo emerito di Manila (Filippine), leader della cosiddetta "Rivoluzione dei rosari", morto alle 6:15 di questo martedì mattina all’età di 76 anni.

Il porporato, che soffriva da lungo tempo di diabete e di una insufficienza renale che lo costringeva alla dialisi tanto da non poter prendere parte al Conclave che ha eletto il Papa Benedetto XVI, è morto al “Cardinal Santos Medical Center,” dove si trovava ricoverato da questa domenica.

In un telegramma di cordoglio inviato questo mercoledì a monsignor Gaudencio B. Rosales, attuale Arcivescovo di Manila, il Pontefice ricorda “con gratitudine l’inesauribile impegno del cardinale Sin per la diffusione del Vangelo e per la promozione della dignità, del bene comune e dell’unità nazionale del popolo filippino”.

“Mi unisco a voi in preghiera affinché Dio, il nostro Padre misericordioso, gli garantisca la ricompensa per le sue opere e accolga la sua anima nobile nella gioia e nella pace del suo Regno eterno”.

In una intervista rilasciata a “Radio Veritas”, la radio cattolica più importante del Paese, l’arcivescovo Rosales, il quale aveva fatto visita al cardinale Sin questo lunedì sera, ha detto che “sembrava pronto per andare incontro al suo Signore, che ha servito così tanto”.

Nato in New Washington, nella diocesi di Kalibo, il 31 agosto 1928, da madre cinese – la quale lo educherà alla fede cattolica – e padre filippino, settimo di sedici figli, venne ordinato sacerdote nel 1954.

Dopo aver animato per tre anni la pastorale di alcune parrocchie situate in un’area montuosa, dove si era rifugiato durante la guerra del Pacifico con l'occupazione giapponese delle Filippine, nel giugno del 1957 fu nominato Rettore del seminario San Pio X.

Nel 1967 fu eletto Vescovo da Paolo VI e, dopo aver svolto servizio pastorale nella diocesi di Jaro, nel 1974 fu nominato Arcivescovo di Manila, incarico che terrà fino al 2003.

Successivamente è stato creato Cardinale nel Concistoro del 24 maggio 1976. E’ stato Presidente della Conferenza episcopale delle Filippine, dal 1977 al 1981. Per due volte ha accolto Giovanni Paolo II in visita pastorale nelle Filippine (1981 e 1995).

Il Cardinale ha rappresentato un pezzo della Storia della nazione filippina, facendosi anche attivo sostenitore dei movimenti popolari che hanno portato alla caduta di due Presidenti, il dittatore Fernando Marcos nel 1986 e il presidente Joseph Estrada nel 2001.

Secondo quanto ricordato dall’agenzia del Pontificio Istituto Missioni Estere, “AsiaNews”, nel febbraio 1986, il cardinale Sin infatti riuscì a radunare milioni di filippini per formare una barricata umana sulla più importante arteria della capitale. Il grande raduno diede inizio ad una forma di protesta non violenta definita la "Rivoluzione dei rosari", e alimentata dai continui appelli trasmessi via radio del porporato scomparso.

La barricata umana doveva servire a proteggere 300 soldati e generali ammutinati alla dittatura, che stavano per essere attaccati dai carri armati di Marcos. Di lì a poco Marcos dovette fuggire, aprendo la strada all'ascesa di Corazon C. Aquino.

“La storia ricorderà come un giorno di tristezza quello in cui è scomparso un grande liberatore del popolo filippino e un campione di Dio”, ha dichiarato la Presidente delle Filippine Gloria Macapagal Arroyo, secondo quanto riferito dall’agenzia “Fides”.

Le spoglie mortali del Cardinale sono state trasportate dal Cardinal Santos Medical Center all’ Arlington Funeral Homes a Quezon City per essere composte, prima di esser trasferite alla Cattedrale di Manila, dove l’arcivescovo Rosales ha celebrato alle 13:00 ore locali un messa in suffragio per la sua anima, a cui hanno partecipato l’ex presidente Aquino e gli ex Ambasciatori Howard Dee e Henrietta de Villa, oltre a numerosi sacerdoti, seminaristi e persone comuni.

I funerali saranno celebrati nella Cattedrale di Manila, anche se la data è ancora da stabilirsi. Nel frattempo, molte diocesi del Paese si stanno organizzando per celebrare momenti di preghiera e funzioni liturgiche in suo onore.