CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 8 giugno 2005 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha salutato al termine dell’Udienza generale di questo mercoledì i rappresentanti dell’Opera Pontificia “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, i quali hanno manifestato la volontà di mettersi al suo servizio.

Il Presidente e l’assistente ecclesiastico internazionale dell’Associazione, rispettivamente Hans-Peter Röthlin e padre Joaquín Alliende Luco, hanno trasmesso al Vescovo di Roma le eloquenti parole che padre Werenfried van Straaten, fondatore dell’istituzione, ha lasciato scritte nel suo testamento: “Il desiderio del Santo Padre deve bastare per accettare un progetto”.

Durante l’incontro, i rappresentanti di “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS) hanno consegnato al Papa un messaggio in cui ricordano gli stretti legami di amicizia e collaborazione che lo uniscono all’Associazione.

“A ragione, Aiuto alla Chiesa che Soffre lo considera uno dei suoi, visto che ci ha appoggiati personalmente per molti anni. Ci ha inoltre regalato una delle descrizioni più esatte del nostro carisma al servizio del Popolo di Dio e della sua attualità, scrivendoci nel 2002: ‘Aiuto alla Chiesa che Soffre aiuta i credenti bisognosi, aiuta la necessità della fede e in questo modo fa ciò di cui il nostro mondo ha più bisogno”, afferma il messaggio.

Nel testo viene anche sottolineato che “il nostro fondatore, padre Werenfried van Straaten, lo apprezzava molto” e “si è identificato nei difficili tempi successivi al Concilio con le loro preoccupazioni fondamentali”.

Il Presidente e l’assistente ecclesiastico internazionale di “Aiuto alla Chiesa che Soffre” hanno constatato che l’omelia d’inizio Pontificato di Benedetto XVI “ha toccato il cuore della nostra Associazione”.

La causa è che “la motivazione ultima di tutto ciò che facciamo come associazione espressamente ‘pastorale’ ha la sua origine nella convinzione fiduciosa che ‘solo laddove si vede Dio, comincia veramente la vita. Solo quando incontriamo in Cristo il Dio vivente, noi conosciamo che cosa è la vita’”.

Fondata nel 1947, ACS sostiene i cristiani perseguitati e bisognosi. Attualmente ha filiali in 17 Paesi. Nella sua sede internazionale di Königstein (Germania) vengono finanziati annualmente circa 10.000 progetti presentati da sacerdoti, religiosi e Vescovi di più di 130 Paesi del mondo.