Ha compiuto gli studi elementari e quelli secondari inferiori e superiori nella Scuola Tedesca, distinguendosi per la sua applicazione, anche nel campo dell’atletica, dove ha ottenuto diversi premi partecipando a campionati nazionali. In quegli anni ha inoltre preso parte alla Società Scientifica Claudio Gay.
Nel 1951 si è iscritto alla Facoltà di Ingegneria della Pontificia Università Cattolica del Cile, dove ha conseguito il diploma universitario in matematica. Per otto anni ha fatto parte del Centro Studentesco e della Federazione degli Studenti e ha aderito ai gruppi universitari del nascente movimento di Schönstatt. È così divenuto amico del Servo di Dio Mario Hiriart P. Con lui e con altri giovani ha dato origine a questo movimento apostolico mariano in Cile.
Fra il 1956 e il 1958 ha studiato filosofia presso l’Università statale di Friburgo in Svizzera. Nella stessa Università ha studiato teologia, laureandosi nel 1962.
È stato ordinato sacerdote con altri 10 diaconi cileni della comunità fondata da San Vincenzo Pallotti (Pallottini) da Monsignor Manuel Larraín, primo Presidente del Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM). L’ordinazione ha avuto luogo a Friburgo, il 16 luglio 1961.
Nell’ottobre del 1962 ha tenuto incontri decisivi con Padre José Kentenich, fondatore di Schönstatt, la cui paternità spirituale ha sempre apprezzato come un dono di Dio.
Dal 1963 al 1965 è stato consultore di comunità giovanili e universitarie in diverse città del Cile. Nel 1965 è stato nominato Superiore Regionale del Cile dell’Istituto Secolare dei Padri di Schönstatt, in quel momento in fase di fondazione. Ha esercitato tale incarico fino al 1971. Dal Cile ha diretto le comunità del suo istituto secolare presenti nella penisola iberica e in Ecuador. Come Superiore Regionale ha partecipato ai lavori della Conferenza dei Religiosi del Cile, che lo ha eletto suo vicepresidente.
In quegli anni ha lavorato a contatto con il Cardinale Raúl Silva Henríquez, il quale aveva accolto nella sua Arcidiocesi l’Istituto Secolare dei Padri di Schönstatt nella sua fase fondazionale. Fra loro è nata una feconda amicizia.
Nel 1971 è stato chiamato in Germania come membro del Consiglio Generale della sua comunità. Nel 1974 è stato eletto Superiore Generale del suo Istituto e gli è stato anche affidato l’incarico di Presidente del Consiglio Internazionale dell’Opera di Schönstatt. Nel 1980 è stato rieletto Superiore Generale e ha continuato ad esercitare entrambe le funzioni fino al dicembre del 1990. Per farlo, ha realizzato molteplici visite pastorali in Europa, America, Africa e Australia.
Il 22 dicembre 1990 è stato nominato Arcivescovo e Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Ha ricevuto l’ordinazione episcopale dalle mani del Santo Padre Giovanni Paolo II il 6 gennaio 1991, nella Basilica di San Pietro. Al momento della sua nomina come Arcivescovo titolare di Hólar, ha scelto come motto «Nominatim proprias vocat» – «Egli chiama le sue pecore una per una» (Gv 10, 3).
Durante il suo soggiorno a Roma ha anche operato come Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede; Membro del Pontificio Consiglio per i Laici; Membro della Pontificia Commissione per l’America Latina (CAL); Membro del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti; Membro del Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari; Membro della II Assemblea del Sinodo dei Vescovi sulla Vita Consacrata; Membro della Commissione Interdicasteriale per inviare sacerdoti ai Paesi dell’ex Unione Sovietica.
Il 24 settembre 1996, in occasione della festa della Vergine della Mercede, Patrona della Diocesi di Valparaíso, il Santo Padre lo ha nominato Vescovo di questa Diocesi, la seconda del Cile per numero di fedeli. Ha assunto il governo pastorale il 10 novembre dello stesso anno. Ha scelto come motto «Ut vitam habeant» – «Affinché abbiano la vita» (Gv 10, 10), motto che lo accompagna ancora. Nel 1997 ha partecipato a Roma al Sinodo dei Vescovi per l’America.
Giovanni Paolo II lo ha nominato Arcivescovo di Santiago de Chile il 24 aprile 1998. Ha fatto il suo ingresso nella Cattedrale metropolitana domenica 17 maggio 1998.
Il Santo Padre gli ha concesso il Pallio Arcivescovile nella festività dei Santi Pietro e Paolo, il 29 giugno 1998, nella Basilica di San Pietro a Roma.
Il 20 novembre 1998 è stato eletto Presidente della Conferenza Episcopale del Cile per un periodo di tre anni. Il 13 maggio 1999 è stato eletto primo Vicepresidente del Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM), a Bogotà.
Prima come Arcivescovo di Santiago de Chile, poi quando è stato nominato Presidente della Conferenza Episcopale del Cile, ha svolto un ruolo centrale nell’azione pacificatrice della Chiesa nel difficile cammino di riconciliazione fra i cileni.
Varie omelie nella cattedrale di Santiago, soprattutto nei Te Deum liturgici a motivo della giornata nazionale del Cile, hanno avuto una profonda ripercussione sulla classe politica e in tutto il Paese. Hanno costituito passi importanti nell’arduo processo riconciliazione nazionale.
In campo intellettuale, il suo discorso nell’ambito del Ciclo di Conferenze organizzato dall’Accademia Cilena di Scienze Sociali, Politiche e Morali, dal titolo «Cile, un Paese unito: Riflessioni su iniziative di riconciliazione e di intesa nazionale», è stato considerato un segno potente per il futuro della nazione nel quadro del processo di globalizzazione.
Le sue attività come Pastore dell’Arcidiocesi di Santiago hanno mirato in primo luogo alla proiezione del IX Sinodo, condotto dal Cardinale Carlos Oviedo, vero legato spirituale dell’immediato predecessore di Errázuriz. A tal fine ha visitato con regolarità le parrocchie e i quartieri popolari, stabilendo un contatto cordiale e diretto con le comunità.
Ha inoltre dato impulso alla preparazione dell’Incontro Continentale dei Giovani che nel 1998 ha avuto come sede centrale Santiago.
Quale Presidente della Conferenza Episcopale, insieme a tutti i Vescovi del Cile, si è concentrato sull’organizzazione di un Anno Santo molto intenso, sia attraverso il lavoro pastorale di base sia mediante concrete iniziative sociali volte ad alleviare la drammatica situazione dei senzatetto, e anche attraverso una mobilitazione entusiastica di ampi settori della gioventù.
Alcuni atti pubblici del Giubileo hanno segnato tutta la società cilena. Fra questi avvenimenti, vale la pena ricordare una celebrazione che tutti gli osservatori concordano nel definire no degli eventi più importanti a favore della pace e della giustizia. Si tratta della cerimonia liturgica chiamata «Purificazione della Memoria». Seguendo l’esempio di Sua Santità Giovanni Paolo II, i Vescovi del Cile hanno chiesto perdono per i peccati della Chiesa Cattolica nel loro Paese. Il testo celebrativo dei Vescovi ha incluso un’importante interpretazione della storia degli ultimi 40 anni del Cile.
Questa visione, acuta ed equilibrata, è divenuta un punto di riferimento pubblico ripreso dai principali artefici politici del Cile attuale.
Nei diversi incarichi che ha svolto al servizio della Chiesa, ha dimostrato una particolare sensibilità per i temi dell’evangelizzazione della cultura, nelle sue manifestazioni colte come pure in quelle della tradizione popolare. Come Grande Cancelliere della Pontificia Università Cattolica del Cile, ha espresso questo interesse negli orientamenti generali che ha indicato a diverse autorità della suddetta Università e degli organismi che la proiettano nell’ambito della nazione cilena.
Da Giovanni Paolo II creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001, del Titolo di Santa Maria della Pace.
Il 16 maggio 2003 è stato eletto Presidente della Conferenza Episcopale Latino-Americana (CELAM).
É Membro:
– della Congregazio
ne per gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica.
– dei Pontifici Consigli: per la Famiglia, della Cultura.
– della Pontificia Commissione per l’America Latina.
[La biografia, distribuita dalla Santa Sede e aggiornata al 27.01.2004, è soltanto uno strumento di lavoro ad uso giornalistico]