CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 12 aprile 2005 (ZENIT.org).- Tre milioni di persone sono giunte a Roma in occasione della morte e delle Esequie di Giovanni Paolo II, un avvenimento coperto già da più di seimila comunicatori, secondo quanto reso noto dalla Santa Sede.
Joaquín Navarro-Valls, portavoce vaticano, ha raccolto questo martedì i dati sulla presenza dei mezzi di comunicazione e l’affluenza dei pellegrini a Roma dal momento della morte di Giovanni Paolo II fino al giorno delle sue Esequie (2-8 aprile).
Alcuni di questi dati erano già stati anticipati domenica scorsa da ZENIT.
In base al comunicato, la Sala Stampa del Vaticano e il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali hanno acccreditato più di 6.000 giornalisti, fotografi e rappresentanti di radio e televisione per la copertura mediatica dell’avvenimento.
La nota, pur riconoscendo l’impossibilità di sapere quanti canali televisivi abbiano effettivamente trasmesso la Messa esequiale di Giovanni Paolo II l’8 aprile, constata che 137 catene televisive di 81 Paesi hanno comunicato al Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali di aver trasmesso i funerali.
Le Esequie sono state seguite via Internet attraverso la pagina web della Santa Sede da 1.300.000 persone.
Hanno concelebrato la Messa 157 Cardinali. Erano presenti 700 tra Arcivescovi e Vescovi e 3.000 tra prelati e sacerdoti. I sacerdoti che hanno distribuito la Comunione erano 300.
Hanno assistito ai funerali 169 delegazioni straniere, 10 monarchi, 59 Capi di Stato, 3 Principi ereditari, 17 Capi di Governo, 3 consorti di Capi di Stato, 8 Vice Capi di Stato, 6 Vice Primo Ministro, 4 Presidenti di Parlamento, 12 Ministri degli Esteri, 13 Ministri, 24 Ambasciatori, 10 Presidenti, Direttori generali e Segretari generali di organizzazioni internazionali.
Erano presenti anche le delegazioni di 23 Chiese ortodosse e Chiese ortodosse orientali, 8 Chiese e comunioni ecclesiali d’Occidente e 3 organizzazioni cristiane internazionali. Hanno inoltre partecipato varie delegazioni ed esponenti dell’ebraismo e 17 delegazioni di religioni non cristiane e di organizzazioni per il dialogo interreligioso.
Citando dati della Protezione Civile Italiana, la Santa Sede ha constatato che dal 2 all’8 aprile sono giunti a Roma tre milioni di pellegrini. In quei giorni, 21.000 persone sono entrate ogni ora nella Basilica Vaticana, 350 al minuto.
La media di tempo necessaria per vedere i resti mortali del Papa è stata di 13 ore, mentre il tempo massimo di attesa è stato di 24. La coda è arrivata ad essere lunga cinque chilometri.
Il giorno dei funerali 500.000 fedeli hanno potuto seguire la Messa funebre in piazza San Pietro e in Via della Conciliazione, mentre 600.000 lo hanno fatto da altri luoghi di Roma attraverso dei maxischermi. In città ne sono stati collocati 29.
Nell’atrio della Basilica di San Paolo, in una posizione privilegiata, hanno assistito alla Messa 400 portatori di handicap.
I diecimila volontari hanno distribuito gratuitamente ai pellegrini tre milioni di bottiglie d’acqua.
Sono stati forniti 4.000 interventi di assistenza sanitaria in 21 postazioni mediche organizzate.
Il Comune di Roma ha inviato 20 messaggi al telefono cellulare di 43.500 cittadini con informazioni sull’accoglienza dei pellegrini, le condizioni climatiche e il traffico.