Argentina: il Congresso Eucaristico insiste sulla riconciliazione con Dio

Secondo il cardinal Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires

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CORRIENTES, lunedì, 6 settembre 2004 (ZENIT.org).- L’arcivescovo di Buenos Aires e primate d’Argentina, il cardinal Jorge Mario Bergoglio, ha esortato ad aprire “completamente i nostri cuori” per lasciarci “riconciliare con Dio nostro Padre”.

Durante la messa che ha presieduto giovedì notte nel campus dell’Università Nazionale del Nordest, davanti a migliaia di partecipanti al X Congresso Eucaristico Nazionale che si svolge nella città, il porporato ha esortato affinché “ognuno apra il suo cuore, guardando alla Vergine, sentendo la presenza di Gesù nell’Eucarestia che, silenziosamente, accompagna l’umanità da 2000 anni”.

Il prelato ha anche chiesto di “aprire il cuore della nostra famiglia (…) sentendo battere il cuore dei suoi genitori e dei suoi fratelli, degli sposi e dei giovani, dei bambini e dei nonni. Apriamo il cuore come popolo fedele di Dio pellegrino in Argentina sotto il manto della Vergine, di Maria di Itatí ”.

In una sorta di dialogo con il popolo argentino, il cardinal Bergoglio ha poi detto: “Sei impoverito, hai sprecato parte della tua eredità e parte ti è stata rubata. E’ vero, ma ti rimane la cosa più importante: il fuoco della tua dignità sempre intatta e la fiammella della tua speranza, che si riaccende ogni giorno. Ti rimane questa riserva spirituale che hai ereditato”.

“Seguendo falsi dei – ha continuato –, hai trasformato questo suolo benedetto in una terra straniera, e oggi sembrerebbe che il tuo orizzonte si sia ridotto, che la speranza si sia bloccata. Non è così. Se alzi lo sguardo, se ricordi, se torni indietro e ti converti sinceramente la terra che calpesti si trasformerà di nuovo nella Casa del Padre”.

“E’ il momento di condividere con i fratelli il pane dei figli! Lasciati riconciliare con Dio, con te stesso e con tuo fratello!”, ha esclamato.

“L’Eucarestia è il pane della riconciliazione che arriva al cuore di ognuno – ha spiegato –. Riconcilia e nutre quel luogo interiore in cui la persona è se stessa e più di se stessa, perché è dimora di Dio, in cui ogni cuore è il cuore di tutta la sua famiglia e del suo intero popolo. E’ sufficiente che pochi cuori di questo tipo si lascino riconciliare fino in fondo, perché la riconciliazione si diffonda a tutto un popolo”.

“Popolo prodigo e ribelle, popolo che hai sofferto per mano degli aggressori, popolo con una grande riserva spirituale, lasciati riconciliare con Dio!” – ha quindi esortato.

Ha poi concluso affidando “questa riconciliazione che trasfigura il cuore delle persone e dei popoli” a Maria di Itatí. “Ella ti invita, popolo della patria: lasciati riconciliare con Dio!”.

La Messa è stata concelebrata dagli arcivescovi di Corrientes, monsignor Domingo Castagna, e di Rosario, monsignor Eduardo Mirás, dal vescovo ausiliare di Rosario, monsignor Sergio Fenoy, e dall’eparca maronita, monsignor Charbel Merhi.

Dopo la cerimonia è stata recitata la preghiera del Congresso e un coro composto da più di 300 membri ha cantato l’inno ufficiale, accompagnato spiritualmente dalle migliaia dei fedeli presenti.

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ZENIT Staff

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