Una storia da non credere, fatta da persone che ci credono

Festival Biblico: numeri e valori di un progetto territoriale sempre più vivo

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È tema di approfondita riflessione comprendere le dinamiche che si attivano attorno al Festival Biblico. Si è iniziato a farlo, alla fine dello scorso anno, realizzando il primo “bilancio e valutazione dell’impatto sociale” che ha analizzato i numeri e i valori di quanto accaduto nel 2012, e il lavoro proseguirà anche nei prossimi anni. Si tratta di un primo strumento per superare la “logica dei numeri” (peraltro molto positiva e fondamentale per registrare il successo dell’evento festival) passando a concentrarsi sui valori sociali, culturali, relazionali e anche di sviluppo economico generati dall’evento culturale e a loro volta generanti nuovi valori e numeri.

È tutta qui la risposta alla domanda sul come si riesca in tempo di crisi a proseguire in una sostanziale crescita del Festival Biblico: nel senso di ciò che si sta facendo.

Chi partecipa e, soprattutto, chi sostiene il Festival Biblico, la prima risposta la trova proprio nel senso: nel significato di coltivare proposte, pensieri, luoghi e idee positivi che sono poi, fortunatamente supportati dai numeri che giustificano anche un investimento economico in un tempo che sembrerebbe consigliare scelte diverse.

Registrare una sostanziale tenuta complessiva della raccolta delle risorse necessarie per rendere concreto il progetto Festival (anche se oggi il risultato finale non è ancora raggiunto), con un tasso di conferme della presenza dei diversi soggetti sostenitori prossima alla totalità (anche se in taluni casi con lievi riduzioni di apporto contributivo), è un dato che parla da solo. E a questo vanno aggiunte le nuove adesioni che permettono di reggere la spinta di sviluppo di questi ultimi anni.

Lo sviluppo è dato soprattutto dall’allargamento territoriale (segnato in modo specifico dalle iniziative che si terranno a Padova) che rappresenta l’emblema di un desiderio di portare, o di accogliere, nel proprio paese o nella propria città, un’esperienza umana innovativa e affascinante. Un desiderio che, se vogliamo, è anche accresciuto dalla stima e dalla considerazione che il Festival Biblico sempre più spesso raccoglie in ambienti e da persone in tutta Italia.

L’obiettivo di una corretta gestione economica del Festival Biblico, primario quanto quello contenutistico, è quindi vicino. Se ciò è accaduto è grazie a molte realtà, soprattutto imprenditoriali, che hanno creduto nel Festival e continuano a farlo consapevoli dell’importanza del “loro” investimento. Realtà che hanno anche il coraggio di condividere (cosa non scontata) una co-presenza di settore come avviene per i due main sponsor, la Banca Popolare di Verona, partner storico, e Banca FriulAdria – Crédit Agricole, new entry: “concorrenti” nel lavoro che insieme “concorrono” al buon esito del Festival, stimolando anche a sviluppare contenuti specifici.

A tutto questo si aggiungono realtà imprenditoriale nazionali e internazionali che iniziano a guardare con curiosità e interesse (talvolta scegliendo di non apparire) alla manifestazione, fornendo un proprio contributo.

E ci sono, infine, anche nuovi supporter: quelle persone che abbiamo chiamato “Ambasciatori”, che hanno dato vita ad un gruppo spontaneo di sostegno e che, come accaduto poche settimane fa a Verona, stanno aiutando a mettere insieme le risorse necessarie per raggiungere la piena sostenibilità del Festival.

Una sostenibilità che quest’anno intende coinvolgere anche il pubblico chiedendo a tutti i partecipanti, in forma libera e assolutamente volontaria, di condividere il Festival offrendo il proprio contributo economico. Per questo sono state attivate diverse modalità, dalle donazioni che si potranno effettuare nei giorni della manifestazione nella segreteria organizzativa che sarà operativa in Basilica Palladiana, a quelle on-line sul sito www.festivalbiblico.it sino alla sottoscrizione della “Festival Biblico Card” che intende essere un “segno” di appartenenza e condivisione.

La scelta di coinvolgere il pubblico mira a integrare le fonti di finanziamento anche in chiave di prospettiva futura, nella certezza che la bellezza di quanto sarà vissuto nei giorni del festival possa essere ricambiato, a seconda delle proprie disponibilità, anche con un personale contributo. In piena libertà.

Il claim scelto quest’anno dice: “Il Festival Biblico si rivolge a tutti. Liberi di crederci”.

Per questa edizione ci hanno creduto: 6 enti promotori, 6 enti pubblici, 4 fondazioni bancarie o private, 54 realtà imprenditoriali, 39 media partner, 8 partner progetto, 50 realtà culturali o religiose, 66 realtà diverse per le attività nei centri minori, circa 200 volontari.

Quante saranno le persone, in qualità di pubblico, lo diremo alla fine.

Guido Zovico
Responsabile Area Fund Raising e Sviluppo

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ZENIT Staff

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