Scrittori che raccontano il Brasile: Marcelo Barros

In vista della GMG di Rio, l’editrice EMI presenta alcuni dei suoi autori brasiliani di origine o di adozione / 2

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Brasiliano, monaco benedettino, già stretto collaboratore di Hélder Câmara, è stato priore del Monastero dell’Annunciazione a Goiás, in Brasile. Difende una spiritualità improntata al dialogo interreligioso e al rispetto del creato. È membro dell’Associazione ecumenica dei teologi del Terzo mondo (Eatwot) e viene regolarmente invitato in Italia per conferenze, ritiri, momenti di studio.

È autore di numerose pubblicazioni e tra le sue opere recenti in italiano si ricordano: Ecologia e spiritualità. L’amore feconda l’universo (Rete Radié Resch, 2010), Dom Hélder Câmara. Profeta per i nostri giorni (EGA, 2006). Con la EMI ha invece pubblicato Il Vangelo che libera (2012), Il baule dello scriba (2011, 2° ed.) e Vita (2007).

Il Vangelo che libera. In dialogo con la comunità di Luca, è un commentario dell’intero Vangelo di Luca svolto in forma di dialogo, tra interlocutori con esperienze di vita e spiritualità diverse. Nell’opera vengono proposti i recenti risultati della ricerca biblica, alla luce delle realtà quotidiane e nel contesto della cultura popolare.

Il baule dello scriba. In dialogo con la comunità del Vangelo di Matteo affronta invece il Vangelo di Matteo, giudicato da sempre come il più critico verso il popolo ebraico. Barros cerca di indagare sulle cause di questa situazione, forse riconducibili a problematiche vissute dalla comunità matteana su cui il monaco cerca di fare luce. Attraverso quello che è un prezioso strumento di interpretazione socio-spirituale di Matteo, Barros cerca di smontare gli ostacoli al dialogo con l’ebraismo – e con ogni espressione religiosa, dal buddhismo al candomblé, nell’ottica di quel dialogo interreligioso a lui cosi caro. 

(Domani segue la scheda di Maria Soave Buscemi)

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ZENIT Staff

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