Sarà proclamata santa una grande mistica francescana

La beata Camilla Battista Varano, principessa di Camerino

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ROMA, mercoledì, 17 febbraio 2010 (ZENIT.org).- In occasione del Concistoro pubblico indetto per il 19 febbraio prossimo, Benedetto XVI firmerà il Decreto che annovererà la beata Camilla Battista Varano nell’albo dei Santi e al tempo stesso stabilirà la data della canonizzazione, che sarà presieduta dal Papa a Roma in San Pietro.

In Vaticano, a seguire l’atteso evento insieme all’Arcivescovo di Camerino-San Severino Marche, monsignor Francesco Giovanni Brugnaro, ci saranno anche il Postulatore generale della causa, padre Giangiuseppe Califano, in qualità di rappresentante dell’Ordine dei Frati Minori e del Monastero di Santa Chiara di Camerino, e padre Silvano Bracci, Vicepostulatore, oltre a monsignor Sandro Corradini, Promotore della Fede presso la Congregazione delle Cause dei Santi.

“Siamo sicure che la canonizzazione avrà un respiro universale, ma in particolar modo raccoglierà l’attenzione e l’interesse delle comunità presenti nel territorio”, ha scritto Madre Chiara Laura Serboli, Abbadessa del Monastero di Santa Chiara di Camerino, in una lettera recapitata a ZENIT.

“Infatti – ha aggiunto – l’ultima canonizzazione che la regione Marche ricorda, quella di Santa Maria Goretti risalente a ben 60 anni fa, fu un evento che, pur nella grande diversità dei mezzi mediatici che sono attualmente a nostra disposizione, ebbe comunque una risonanza grandiosa, assegnando alle Marche un posto d’onore sulle prime pagine di tutti i giornali e su tutte le reti televisive”.

Il Monastero di Santa Chiara, ha rivelato, ha rivolto a ciascuno l’invito ad accendere una candela alle ore 21.00 nella notte di venerdì 19 febbraio e a metterla su una finestra della casa perché sia un’esplosione di luce e di esultanza in questo giorno di festa grande.

“A mezzogiorno – ha detto ancora suor Chiara Laura Serboli – le campane di tutte le chiese suoneranno a festa e in serata, mentre al Monastero avrà luogo la veglia di preghiera in ringraziamento per la canonizzazione, dalle finestre delle abitazioni le mille luci accese testimonieranno l’esultanza in questo giorno straordinario per l’intera comunità locale”.

Per la ricorrenza della canonizzazione la Madre Abbadessa insieme al Ministro Provinciale dei Frati Minori, padre Valentino Natalini, ha già istituito un comitato organizzativo il cui scopo sarà quello di promuovere eventi e iniziative per sensibilizzare parrocchie, scuole, giovani, famiglie, associazioni. Successivamente verrà istituito anche un comitato d’onore che raccoglierà le autorità religiose e civili del territorio.

La giovane Camilla nasce il 9 aprile 1458 nella corte dei Varano. Figlia prediletta di Giulio Cesare da Varano, principe di Camerino, trascorre la sua giovinezza tra feste, balli e divertimenti. Studia il latino, legge i classici, impara a dipingere, a suonare e ad andare a cavallo.

Un venerdì santo, si reca a una predica durante la quale il frate, Domenico da Leonessa, chiede ai presenti di versare almeno una lacrima ogni venerdì per amore di Colui che ha dato la vita per noi.

Camilla, a soli 9 anni, prende sul serio questo proponimento e lo porta avanti con fedeltà, e spesso anche con grande fatica. Lo Spirito scava in lei lo spazio per accogliere il Vangelo.

Combattuta fino all’ultimo, e contro i disegni del padre che la vedeva già destinata a un matrimonio di nobile convenienza, matura la vocazione per la vita religiosa.

Nel 1481 entra quindi nel monastero di Santa Chiara d’Urbino, uno dei luoghi più rappresentativi del movimento dell’osservanza. Il 4 gennaio del 1484, fatta la sua professione religiosa con il nome di suor Battista, insieme ad altre otto Sorelle di Urbino fa ingresso nel nuovo Monastero di Camerino, fatto costruire da suo padre per lei.

Durante la persecuzione che investe la sua nobile famiglia nel 1502, vengono uccisi il padre e i fratelli e lei stessa è costretta a rifugiarsi nella città di Atri.

Nel 1505 Papa Giulio II la invia a fondare un Monastero di clarisse a Fermo, e negli anni 1521-22 si reca a San Severino Marche, per formare le clarisse locali che avevano assunto in quel periodo la Regola di Santa Chiara.

Il Signore le dona singolari esperienze mistiche, delle quali troviamo tracce nei suoi numerosi scritti, che rivelano il suo ardente amore per Cristo crocifisso.

Muore il 31 maggio 1524, durante un’epidemia di peste.

Attualmente le sue spoglie sono custodite ed esposte al culto nella cripta a lei dedicata nella chiesa del Monastero di Camerino.

Il miracolo che ha spalancato le porte alla sua canonizzazione è stata la guarigione, avvenuta nel 1877, di una bambina di Camerino, la piccola Clelia Ottaviani, affetta da rachitismo.

[Per ulteriori informazioni: www.clarissecamerino.it ]

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ZENIT Staff

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