San Giuseppe nelle Preghiere eucaristiche

Risponde padre Edward McNamara, L.C., professore di Teologia e direttore spirituale

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Nella sua rubrica settimanale, padre McNamara risponde oggi ad una domanda posta da un nostro lettore in Nigeria.

Adesso che san Giuseppe è stato aggiunto nelle Preghiere eucaristiche II, III e IV, è corretto inserirlo anche nelle altre Preghiere eucaristiche del Messale, ad esempio quella della Riconciliazione e per le Varie Necessità? Mi sono rivolto ad alcuni sacerdoti ma non abbiamo potuto trovare un accordo. — R.H., Mararba, Nigeria

Ecco la risposta formulata da padre McNamara:

Con un decreto che porta la data del 1 maggio 2013, papa Francesco ha aggiunto un anno fa circa il nome di San Giuseppe alle principali Preghiere eucaristiche.

Come motivazione, il decreto sottolinea il ruolo particolare di san Giuseppe nella storia della salvezza e della Chiesa. Il testo dice letteralmente:

“Mediante la cura paterna di Gesù, San Giuseppe di Nazareth, posto a capo della Famiglia del Signore, adempì copiosamente la missione ricevuta dalla grazia nell’economia della salvezza e, aderendo pienamente agli inizi dei misteri dell’umana salvezza, è divenuto modello esemplare di quella generosa umiltà che il cristianesimo solleva a grandi destini e testimone di quelle virtù comuni, umane e semplici, necessarie perché gli uomini siano onesti e autentici seguaci di Cristo. Per mezzo di esse quel Giusto, che si è preso amorevole cura della Madre di Dio e si è dedicato con gioioso impegno all’educazione di Gesù Cristo, è divenuto il custode dei più preziosi tesori di Dio Padre ed è stato incessantemente venerato nei secoli dal popolo di Dio quale sostegno di quel corpo mistico che è la Chiesa.

“Nella Chiesa cattolica i fedeli hanno sempre manifestato ininterrotta devozione per San Giuseppe e ne hanno onorato solennemente e costantemente la memoria di Sposo castissimo della Madre di Dio e Patrono celeste di tutta la Chiesa…”.

Proprio questo aveva spinto Giovanni XXIII ad introdurre nel 1962 il nome dello sposo di Maria nel Canone Romano (o Preghiera Eucaristica I), effettuando praticamente il primo cambiamento nel canone in oltre mille anni. Papa Benedetto XVI aveva già permesso che il nome di san Giuseppe venisse aggiunto nelle altre principali preghiere eucaristiche in casi particolari, adesso papa Francesco ha ampliato questa prassi, inserendolo nelle Preghiere eucaristiche II, III e IV.

Rimane dunque la questione sollevata dal nostro lettore per quanto riguarda le altre Preghiere eucaristiche.

Prima di tutto, va ricordato che il titolo e il contenuto del decreto sono molto chiari, poiché affermano esplicitamente che si tratta della “menzione del nome di san Giuseppe nelle Preghiere eucaristiche II, III, IV del Messale Romano”.

Inoltre, il decreto della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti, che nella versione inglese dichiara di aver agito dopo “matura considerazione”, menziona solo il testo da aggiungere nelle Preghiere eucaristiche II, III e IV.

Perciò, dal fatto che nessun riferimento viene fatto alle Preghiere eucaristiche della Riconciliazione o per le Varie Necessità, si deve per forza dedurre che il decreto non si estende a loro. Difficilmente si può presumere che la questione non sia stata affrontata durante la preparazione del decreto, e perciò il testo costituisce una scelta deliberata e voluta.

Non conosco i motivi per i quali il dicastero ha omesso le altre Preghiere eucaristiche. Non sembra che sia stato per ragioni stilistiche, dato che i testi in questione non escludono un inserimento di san Giuseppe in termini simili alle principali preghiere.

Suppongo – ma è appunto solo una supposizione – che la congregazione non abbia voluto includere le altre Preghiere eucaristiche in modo da non trasmettere l’idea che queste anafore siano sullo stesso livello e godano di pari dignità rispetto ai quattro principali testi.

L’uso delle preghiere per la Riconciliazione e per le varie necessità è piuttosto limitato a situazioni molto concrete e formule della Messa. Menzionarle accanto alle altre preghiere nello stesso decreto generale avrebbe potuto indurre alcuni sacerdoti a credere che possano essere utilizzate indistintamente in tutte le occasioni.

Pertanto, per il momento almeno il nome di san Giuseppe non è incluso in queste preghiere.

Tuttavia, dal momento che non sembra esserci alcuna particolare ragione teologica o stilistica per escludere san Giuseppe da queste preghiere, forse un giorno la Congregazione per il Culto Divino consentirà di aggiungerlo con un documento di importanza minore rispetto ad un decreto generale o semplicemente attraverso un decreto separato che ricorda l’uso limitato delle preghiere in questione.

[Traduzione dall’inglese a cura di Paul De Maeyer]

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I lettori possono inviare domande all’indirizzo liturgia.zenit@zenit.org. Si chiede gentilmente di menzionare la parola “Liturgia” nel campo dell’oggetto. Il testo dovrebbe includere le iniziali, il nome della città e stato, provincia o nazione. Padre McNamara potrà rispondere solo ad una piccola selezione delle numerosissime domande che ci pervengono.

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ZENIT Staff

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