LEV, nuovi titoli firmati da K. Wojtyla, card. Ouellet e mons. Gioia

“Il Vangelo e l’arte. Esercizi spirituali per gli artisti” raccoglie cinque meditazioni tenute nel 1962 dall’allora vescovo ausiliare di Cracovia Karol Wojtyla

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Tra le nuove pubblicazioni apparse in questi giorni per i tipi della Libreria Editrice Vaticana, figurano un testo dell’allora vescovo ausiliare Wojtyla, un libro-intervista del card. Marc Ouellet e un saggio di mons. Francesco Gioia. 

Il primo testo è Il Vangelo e l’arte. Esercizi spirituali per gli artisti, edito in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II. Cinque meditazioni rivolte dall’allora vescovo ausiliare di Cracovia Karol Wojtyla agli uomini d’arte raccolti nella chiesa cittadina di Santa Croce nella Settimana Santa del 1962, alle soglie dell’apertura del Concilio Vaticano II. In esse, nota nella prefazione il cardinale Gianfranco Ravasi, “si ha ininterrottamente questo connubio tra bellezza e amore, tra armonia della coscienza estetica e della coscienza morale”.

Il vescovo Wojtyla sostiene che “il Dio del Vangelo è Bellezza”, e che “l’artista può sempre gravitare con la sua immaginazione e la sua creatività attorno a questo Dio che è apparso e si è rivelato nel Vangelo”, pur rimanendo “un mistero. In tutto e per tutto. È qualcosa di ineffabile, qualcosa di unico”. Un Dio “fonte di ispirazioni”, ma “molto più necessario all’artista in quanto uomo”. “Se infatti proprio la bellezza in tutte le creature e le opere della natura e le opere d’arte è solo un frammento – prosegue Wojtyla –, qualcosa di limitato, un sintomo o un riflesso, e non c’è da nessuna parte la sua versione piena, assoluta, allora bisogna cercare questa versione assoluta della Bellezza al di là delle creature. Allora siamo sulla strada che ci porta a comprendere che Egli c’è. Che la Bellezza, che è assoluta e totale, perfetta sotto ogni punto di vista, è appunto Lui”.

Il futuro Papa riflette sul talento, dono “per il quale bisogna pagare con tutta la propria vita” e che “genera una grande responsabilità”; sposa i Dieci Comandamenti alle Otto Beatitudini del discorso della Montagna (“Là i contenuti sono negativi, si tratta di azioni cattive, mentre qui il contenuto fondamentale è positivo: l’amore”); si sofferma sul peccato, che deriva “dal fatto che nell’uomo manca una profondità, una maturità spirituale”, e che “tocca Dio; Lo tocca fisicamente, Lo tocca in Cristo”, “col nostro peccato noi tocchiamo Lui, flagelliamo Lui e crocifiggiamo Lui”. Sul sacramento della Confessione, nota: “Solo attraverso la nostra umiltà possiamo ritrovare la Sua umiltà”. E definisce la preghiera un “metodo elementare, basilare per conoscere il Dio vivente, sperimentare l’incontro con Dio”. Sopra tutto rimane per Wojtyla una certezza: “Dio vuole accogliere l’uomo. Dio vuole immensamente accogliere l’uomo, vuole guadagnarlo e conquistarlo, non vuole respingerlo!”. 

Attualità e futuro del Concilio Ecumenico Vaticano II è la traduzione dei colloqui del cardinale Marc Ouellet con padre Geoffroy de la Tousche, apparsi in francese nel 2012.

Il volume si articola in otto capitoli. Nel primo il cardinale Ouellet ripercorre i passaggi fondamentali della propria vita, rivelando tra l’altro particolari inediti dei suoi rapporti con i Papi Giovanni Paolo II, che lo ha nominato vescovo e poi creato cardinale, e Benedetto XVI, che lo ha voluto a Roma, quale prefetto della Congregazione dei Vescovi. Dal secondo capitolo e fino al termine del volume risponde a domande che riguardano il Concilio Vaticano II, sia nei suoi aspetti generali, che entrando in tematiche sempre più specifiche, confrontandosi con le quattro Costituzioni conciliari: Lumen Gentium, con una riflessione sui diversi ministeri nella Chiesa e il ruolo dei laici, Dei VerbumSacrosanctum Concilium sulla liturgia, e Gaudium et spes.

Così Ouellet sintetizza i concetti principali del Concilio: “Il Cristo al centro, la Chiesa come sacramento, la sacramentalità che si esprime nella comunione, la comunione che invita al dialogo all’interno della Chiesa dai mille volti e che realizza così la santità”. Tutti i temi, riguardanti vari aspetti della vita dell’uomo, sono trattati nei diversi capitoli del libro-intervista con franchezza e lungimiranza: la famiglia, il peccato, la guerra, la morte, mentre una serie di titoli tematici agevola la lettura dell’opera. Ne emerge il particolare “carisma dell’insegnamento” che anima il cardinale Ouellet: “Ogni argomento è affrontato con reale ampiezza teologica e pastorale, focalizzando punti delicati e introducendo spesso significativi aggiornamenti all’annuncio del Vangelo al nostro mondo”, rileva il suo intervistatore, Geoffroy de la Tousche, teologo e sacerdote della diocesi di Rouen.

L’ultima parola è infine per i giovani: “Vale la pena impegnarsi nell’amore. È là che si trova la felicità, il senso della vita. È la che andiamo a trovare la luce e a portare ad altri la felicità. Non basta essere felici. Rendiamo gli altri felici, con la grazia di Dio”. 

“Chi è Gesù? Accettiamo o rifiutiamo la sua persona e il suo Vangelo? Oppure, peggio ancora, non c’importa affatto?”. Così s’interroga il cardinale Prosper Grech nella presentazione dell’opera dell’arcivescovo Francesco Gioia Il Gesù dei Vangeli accolto e rifiutato. Gli risponde poco dopo lo stesso autore: “Davanti a Gesù vi sono solo due possibilità di scelta: o lo si accetta o lo si rifiuta; non è possibile essere neutrali; ogni tentativo di neutralità è automaticamente un rifiuto”. Questo lavoro di ricerca situa in un quadro organico la duplice reazione suscitata da Cristo, così come narrata nei quattro Vangeli. L’originalità della monografia consiste nella struttura architettonica nella quale sono stati collocati i dati sul consenso e sul dissenso intorno a Gesù: 4000 citazioni, che permettono di rileggere quasi interamente il Vangelo, sotto l’angolatura delle reazioni positive e negative suscitate dalla persona di Gesù Cristo. “La vicenda umana di Gesù – nota monsignor Gioia –, da una parte, è il paradigma delle relazioni sociali, in quanto ogni uomo è ora accolto e ora rifiutato da chi lo circonda e, a sua volta, accetta alcuni e rifiuta altri; dall’altra parte, è la cifra delle relazioni tra l’uomo e Dio, caratterizzate da momenti in cui l’uomo accoglie il suo Creatore e Salvatore e da altri in cui lo rifiuta, mentre Dio accoglie sempre tutti senza eccezione alcuna”. 

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ZENIT Staff

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