Luigi Nicolais

ANSA

Le università in cammino verso il Giubileo della Misericordia

A Roma si è concluso oggi il XII Simposio internazionale dei docenti universitari ​

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Si è concluso questa mattina a Roma il XII Simposio internazionale dei docenti universitari organizzato dall’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero dello Sviluppo Economico, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, con il patrocinio delle Conferenze Episcopali d’ Europa e sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Oltre 500 i partecipanti, provenienti da tutti i cinque continenti, tra loro circa 170 i relatori. Sei le sessioni parallele dell’ incontro, e circa 20  i convegni che si sono svolti durante le tre giornate.

“La conoscenza non è marginale rispetto al tema della misericordia. Anzi ne rappresenta la chiave interpretativa, e mediante l’esercizio della carità intellettuale, supera la pura interpretazione assistenzialistica e la proietta verso la progettualità. Il cammino che attende i docenti universitari, quindi, è l’impegno ad attuare il passaggio dalla misericordia assistenziale a quella progettuale”. Così il vescovo Lorenzo Leuzzi delegato per la Pastorale Universitaria ha concluso il XII Simposio internazionale dei docenti Universitari, che si è svolto in questi giorni a Roma, che ha avuto come filo conduttore delle tre giornate: “Una cultura per un nuovo umanesimo”.

E nei vari convegni è emersa la necessità di un lavoro sempre più di rete tra tutte le università del mondo, dove la centralità dell’ uomo diventa il punto di partenza per la costruzione di un nuovo umanesimo. Seguendo le linee guida suggerite dall’ enciclica di papa Francesco “Laudato si”.

“La Laudato si’ è molto chiara – ha spiegato Luigi Nicolais presidente del Consiglio Nazionale per le Ricerche – se non agiamo subito ci troveremo di fronte ad un mondo che non vogliamo. Ma per fare questo dobbiamo imparare a lavorare insieme. L’Italia è ancora un paese in cui è radicato “Il possesso del dato”, ma solo condividendo con altri ricercatori le scoperte fatte d noi, queste diventeranno fruttuose per l’umanità”.

E Nicolais ha sottolineato anche l’importanza di una nuova visione delle imprese. “Non possiamo più – ha spiegato – competere sul costo del prodotto ma bisogna riempire i nostri prodotti della nostra conoscenza, e farli diventare eccellenze, è li il futuro della nostra economia. Ma bisogna puntare prima sulla persona, solo così possiamo parlare di un nuovo umanesimo”.

E i temi più urgenti a cui i docenti sono chiamati a confrontarsi sulla ricerca sono quelli dell’ energia, dell’ acqua, e del cibo, in una corsa contro il tempo, per salvare quelle popolazioni della terra che a causa dei  cambiamenti climatici, rischiano sempre di più di lasciare per sempre le loro terre.

 “Papa Francesco – ha spiegato Bruno Botta, docente alla Sapienza Università di Roma – ci esorta dicendoci che le cose possono cambiare. Oggi dobbiamo partire prima di tutto da una solidarietà che deve nascere nello scambio generazionale tra docenti e studenti e ricercatori. Siamo tutti interpellati a contribuire per costruire un mondo migliore”.

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ZENIT Staff

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