"La fuga di notizie è un boomerang: la gente si accorge che il Papa è un uomo di Dio"

Secondo il caporedattore del TG2, Enzo Romeo, Benedetto XVI ha garantito i suoi collaboratori dinanzi alla speculazione e ai ricatti: è umile ma con una forza rocciosa

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CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 5 giugno 2012 (ZENIT.org) – Distinguere tra Chiesa-istituzione e Chiesa-popolo di Dio. Non accollare completamente la responsabilità a chi fa il mestiere di giornalista e capire che Benedetto XVI ne sta uscendo bene, perché si sta vedendo che è un uomo di Dio, che ha garantito i suoi collaboratori di fronte a tanta speculazione e a tanti ricatti.

Lo ha detto il caporedattore del TG2, Enzo Romeo, dopo la presentazione del libro Psicologia e maturità nella vita consacrata, avvenuta ieri nella sala Marconi della Radio Vaticano, nell’intervista a Zenit che vi proponiamo di seguito.

Corvi, documenti che sono arrivati ai giornali… cosa succede in Vaticano?

Romeo: In questi giorni molti tendono a distinguere la Chiesa-istituzione dalla Chiesa-popolo di Dio. Noi stiamo parlando di ciò che avviene nel governo della Città del Vaticano che è uno Stato, ma il ruolo dell’episcopato e del Santo Padre nel condurre il popolo di Dio è una cosa diversa. Credo che queste cose debbano essere distinte.

E se un maggiordomo fa arrivare documentazioni ai mezzi di comunicazione?

Romeo: Rattrista sapere che ci sia infedeltà in chi dovrebbe essere il principale collaboratore, tuttavia credo sia ingiusto accollare la responsabilità a chi fa il mestiere del giornalista nel proporre delle cose che non piacciono a nessuno.

E con i documenti?

Romeo: E’ chiaro che se il giornalista riceve dei documenti difficilmente può far finta di nulla e nasconderli. Specialmente quando sono documenti così numerosi e così importanti nei contenuti. Il problema credo vada affrontato a monte ed è giusto richiamare la responsabilità per la nostra professione per poter distinguere ciò che è vero di ciò che non lo è.

Come ne esce il Papa da questo tormentone?

Romeo: Il Papa ne sta uscendo bene perché si sta vedendo quanto lui sia un sant’uomo che riesce a dare la giusta scossa e il giusto indirizzo al popolo di Dio. Il problema è che il Santo Padre è un uomo anche di governo e quindi ha bisogno una squadra di collaboratori che lo sostenga tutti i giorni per quello che fa. Ora se questa squadra si dimostra non alla altezza del compito che deve svolgere, questo può preoccupare tuttavia non riguarda la persona del Papa ma eventualmente chi è intorno a lui.

Però questi documenti non sono su di lui, anche se non è mancato chi ha gridato allo scandalo.

Romeo: Nella storia bimillenaria della Chiesa ci sono stati ben altri problemi che sono stati affrontati nei secoli. Va colto anche il momento. Dobbiamo fare tutti un esame di coscienza e capire che bisogna riportare tutto alla dovuta dimensione e al giusto valore: cosa conta di più, il potere? O il servizio? Tra potere e servizio è bene sapere che il secondo elemento è la virtù, la quale è nulla se non diventa strumento a disposizione degli altri. Il Papa stesso è il servo tra i servi di Dio. Questa crisi attuale della Chiesa – quanto meno al suo vertice – ci deve aiutare a riaccendere i riflettori su tutto ciò.  

Il Papa a Milano lo abbiamo visto tranquillo, non sembrava fosse in corso una lotta di potere…

Romeo: Penso che il Papa sia molto rattristato. Sicuramente i momenti pubblici non sono quelli giusti per far apparire certi sentimenti o preoccupazioni. Il Santo Padre le dichiara e sicuramente sa quello che deve fare. Credo che in lui ci siano preoccupazione e amarezza: pensiamo all’intervento di mercoledì scorso nell’Udienza Generale quando ha voluto in qualche modo manifestare la sua preoccupazione di dire: “Quello che stanno intorno a me sono collaboratori e garantisco per loro”.

Doveva dare questa garanzia in un messaggio?

Romeo: Era giusto dirlo di fronte a tanta speculazione, a tanti ricatti come queste ultime lettere, a questi documenti,  presunti o falsi che siano, che però fanno capire che c’è un gioco di ricatti dietro. Lo ha detto padre Lombardi nella conferenza stampa conclusiva a Milano: c’è altro e altro uscirà. Certamente occorre gestire la situazione in maniera giusta. Sono abbastanza fiducioso. Questo è un Papa che con la sua umiltà ma, allo stesso tempo, con la sua forza rocciosa – come ha richiamato Lui stesso quando ha ricordato la casa costruita sulla roccia – ha tutte le possibilità di condurre la Chiesa fuori da questa situazione.

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ZENIT Staff

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