Il ruolo dei media negli interventi liberi

di Chiara Santomiero

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CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 8 ottobre 2009 (ZENIT.org).- Tenuti fuori dall’Assemblea del Sinodo dei vescovi per ragioni di riservatezza, i giornalisti vi sono tornati da protagonisti negli interventi liberi dei Padri sinodali di mercoledì.

Diversi dei 18 interventi registrati, infatti, hanno fatto riferimento al ruolo dei mass media in Africa sulla scorta dell’intervento di mons. Fulgence Muteba Mugalu, Vescovo di Kilwa-Kasenga nella Repubblica democratica del Congo, che aveva segnalato la necessità che i mezzi di comunicazione sociale siano messi al servizio dell’evangelizzazione ed essi stessi evangelizzati.

I Vescovi intervenuti ritengono che i media costituiscano “il vero potere, di più dello stesso potere politico, perché essi veicolano modelli di comportamento” che possono avere un “impatto distruttivo sulla cultura africana”.

E’ necessario attrezzarsi per “un utilizzo critico” dei media e anche avere propri “centri di comunicazioni sociali tecnologicamente avanzati”, sebbene non sempre sia possibile “controbattere una certa informazione con la controinformazione”.

Un esempio di informazione poco oggettiva, hanno ricordato diversi interventi, è stata quello offerto dai media in occasione della visita del Papa in Africa, informazione che si è concentrata solo sulle polemiche riguardo l’uso dei preservativi nella lotta all’Aids, probabilmente in maniera strumentale “con l’intervento dei potenti di turno”.

Ma non tutto viene per nuocere e un Vescovo ha riferito il commento di un musulmano che gli ha detto: “Il tuo Papa deve essere un vero capo se è capace di provocare tutte queste reazioni!”, dopo di che si è messo a distribuire i documenti di Benedetto XVI.

Non è facile, secondo i Vescovi, essere giornalisti cristiani e per questo è necessario preparare adeguatamente gli operatori. Servono, infatti, “agenti di notizie positive” capaci di dare dell’Africa un’immagine oltre quella veicolata dei conflitti irrisolti e della miseria. E’ importante che questi giornalisti sappiano “commentare la realtà attraverso le indicazioni della dottrina sociale della Chiesa”.

Una attenzione particolare va riservata al mondo di Internet “dove attualmente la Chiesa africana non è presente”.

Per realizzare tutto questo occorre “investire risorse nella comunicazione” ma così la Chiesa sarà in grado di dare più efficacemente il suo contributo per la riconciliazione e la pace in Africa.

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ZENIT Staff

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