Il Papa consacra lo Stato della Città del Vaticano a San Giuseppe e a San Michele Arcangelo

Inaugurata oggi, nei Giardini Vaticani, un monumento dedicato all’Arcangelo. Presente alla cerimonia anche Benedetto XVI

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La giornata di oggi è stata caratterizzata da tre eventi di portata storica per la Santa Sede. Oltre alla prima enciclica di Papa Francesco e all’annuncio della canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII, questa mattina, il Santo Padre ha consacrato lo Stato della Città del Vaticano a San Giuseppe e a San Michele Arcangelo, inaugurando anche un monumento di quest’ultimo nei Giardini vaticani, presso il Palazzo del Governatorato.

Poco prima dell’inizio della cerimonia era giunto sul luogo Benedetto XVI, invitato personalmente dal suo successore, “in splendida forma” ha riferito padre Federico Lombardi. Il Papa emerito è stato salutato con grande affetto dai presenti e dal personale del Governatorato. E, secondo quanto riferito dalla nota ufficiale della Sala Stampa della Santa Sede, i due Papi “si sono abbracciati con affetto e sono rimasti vicini per tutta la cerimonia, prendendo posto su due poltrone collocate davanti al monumento”.

Sono seguiti gli interventi del card. Giuseppe Bertello, Presidente del Governatorato, e del card. Giovanni Lajolo, Presidente emerito del Governatorato, che ha illustrato il significato del nuovo monumento e della fontana dedicata a San Giuseppe, collocata sull’altro lato del Palazzo del Governatorato, già inaugurata tempo fa.

Ha poi preso la parola Papa Francesco che ha spiegato che l’inaugurazione di un monumento a San Michele Arcangelo, patrono dello Stato della Città del Vaticano, nei Giardini Vaticani era “un’iniziativa già progettata da tempo, con l’approvazione del Papa Benedetto XVI”.

L’opera artistica si aggiunge alle altre già presenti nei Giardini Vaticani, ha proseguito il Pontefice, ma “assume un posto di particolare rilievo, sia per la collocazione, sia per il significato che esprime”. Infatti, ha osservato, “non è solo un’opera celebrativa, ma un invito alla riflessione e alla preghiera, che si inserisce bene nell’Anno della fede”.

Il Papa si è quindi soffermato sulla figura di Michele, a partire dal nome che significa: “Chi è come Dio?”. Egli, ha detto, “è il campione del primato di Dio, della sua trascendenza e potenza. Michele lotta per ristabilire la giustizia divina; difende il Popolo di Dio dai suoi nemici e soprattutto dal nemico per eccellenza, il diavolo. E san Michele vince perché in Lui è Dio che agisce”. Pertanto, la scultura inaugurata oggi ci ricorda che “il male è vinto, l’accusatore è smascherato, la sua testa schiacciata, perché la salvezza si è compiuta una volta per sempre nel sangue di Cristo”.

Ha affermato Papa Bergoglio: “Anche se il diavolo tenta sempre di scalfire il volto dell’Arcangelo e il volto dell’uomo, Dio è più forte; è sua la vittoria e la sua salvezza è offerta ad ogni uomo. Nel cammino e nelle prove della vita non siamo soli, siamo accompagnati e sostenuti dagli Angeli di Dio, che offrono, per così dire, le loro ali per aiutarci a superare tanti pericoli, per poter volare alto rispetto a quelle realtà che possono appesantire la nostra vita o trascinarci in basso”.

Indossata la stola, il Santo Padre ha quindi consacrato lo Stato Città del Vaticano pregando San Michele Arcangelo affinché “ci difenda dal Maligno e lo getti fuori” e a San Giuseppe perché, come “custode della Santa Famiglia”, con “la sua presenza ci renda ancora più forti e coraggiosi nel fare spazio a Dio nella nostra vita per vincere sempre il male con il bene”. “A Lui – ha aggiunto – chiediamo che ci custodisca, si prenda cura di noi, perché la vita della Grazia cresca ogni giorno di più in ciascuno di noi”.

Dopo aver recitato due preghiere di consacrazione, il Papa ha asperso il nuovo monumento e infine ha impartito la Benedizione a tutta l’assemblea. Tra i presenti c’erano le Autorità della Segreteria di Stato e del Governatorato, gli Artisti autori del nuovo monumento, Giuseppe Antonio Lomuscio, e della fontana di San Giuseppe, Franco Murer, e i benefattori che ne hanno sostenuto la realizzazione, altri invitati e il personale del Governatorato.

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ZENIT Staff

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