"Il campo è il mondo" / 2

L’intervento del cardinale Scola durante l’incontro con i sacerdoti ambrosiani

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Riportiamo il testo dell’intervento del cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, durante l’incontro con i sacerdoti ambrosiani, avvenuto ieri in Duomo.

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L’iniziativa per il prossimo anno pastorale

Prima di concludere questo significativo gesto ecclesiale, mi preme riproporre, l’iniziativa per il prossimo anno pastorale, annunciata lo scorso 28 marzo nell’omelia della Messa Crismale. Le decisioni comunicate negli interventi precedenti, frutto di un’ampia consultazione, ci consentono di passare dallo stadio di cantieri aperti all’individuazione di linee comuni, ovviamente sempre riformabili, per un’azione ecclesiale che sia in grado di attuare quella pluriformità nell’unità che è il criterio della communio.

Se guardiamo alla forte evoluzione in atto nella nostra società lombarda, sullo sfondo dei mutamenti che stanno interessando tutto il paese e l’Europa, dobbiamo riconoscere che lo Spirito ci sta provocando ad una più decisa comunicazione di Gesù Cristo come Evangelo dell’umano. Parrocchie, Unità e Comunità pastorali, Associazioni e Movimenti, Decanati, Zone Pastorali, Diocesi sono chiamati a riscoprire tutto il peso dell’affermazione di Gesù nella parabola della zizzania quando dice: “Il campo è il mondo” (Mt 13,38).

Il mondo va concepito dinamicamente come luogo della vita delle persone e dell’esprimersi delle loro relazioni. In questo senso, esso è costituito da tutti gli ambienti dell’esistenza quotidiana degli uomini e delle donne: famiglie, quartieri, scuole, università, lavoro in tutte le sue forme, modalità di riposo e di festa, luoghi di sofferenza, di fragilità, di emarginazione, ambiti di edificazione culturale, economica e politica. In sintesi, il mondo è la società civile in tutte le sue manifestazioni.

Un invito pressante a muoverci in questa direzione ci viene da un’importante affermazione dell’allora Cardinale Bergoglio, ora Papa Francesco: “Quando la Chiesa non esce da se stessa per evangelizzare, diviene autoreferenziale e allora si ammala” (Avvenire, 27 marzo 2013).

In che cosa consiste

In cosa consiste questa iniziativa per il prossimo anno pastorale? Per precise ragioni abbiamo escluso il ricorso ad una visita pastorale, da una parte, e alla missione popolare, dall’altra. Lo scopo che vuole animarci è quello di far maturare nel cuore di tutti i nostri fedeli e di tutte le forme di realizzazione della Chiesa, una maggior coscienza missionaria che scaturisce dal dono della fede e dalla grata tensione a proporre l’incontro con Gesù, verità vivente e personale, come risorsa decisiva per l’uomo postmoderno. L’incontro con Gesù, infatti, è la strada verso il compimento, verso la felicità (“Se vuoi essere compiuto-perfetto”, Mt 19,21) e l’autentica libertà (“sarete liberi davvero”,Gv 8,36).

Lo scopo dell’iniziativa

Lo scopo dell’iniziativa si caratterizza per:

– un’apertura a 360°. Con un’immagine potremmo esprimerla nel modo seguente:la Chiesa non ha bastioni da difendere, ma solo strade da percorrere per andare incontro agli uomini;

– una proposta integrale. Vogliamo annunciare in tutti gli ambiti Gesù Cristo morto e risorto, che incarnandosi si è fatto via alla verità e alla vita per ciascun uomo. Il cattolicesimo popolare ambrosiano è chiamato a immaginare risorse innovative per radicarsi più profondamente negli ambiti dell’umana esistenza attraverso l’annuncio esplicito della bellezza, della bontà e della verità dell’evento di Gesù Cristo presente nella comunità ecclesiale. Un annuncio che giunge fino alla proposta di tutte le sue umanissime implicazioni antropologiche, sociali e di rapporto con il creato. Un annuncio che con semplicità ridice la consapevolezza che l’azione della Trinità è già all’opera in ogni uomo e in ogni donna; 

– testimonianza, non egemonia. Come già ebbe a dire Paolo VI: “L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni” (Evangelii Nuntiandi 41). Il testimone, il terzo che sta tra i due, nel nostro caso tra Gesù e il fratello uomo. Non è senza significato che sistematicamente i Vangeli leghino il riconoscimento di Gesù risorto da parte dei discepoli al loro invio fino ai confini del mondo: la testimonianza diventa in tal modo il criterio di evidenza della fede. Essa non è solo necessario buon esempio, ma è conoscenza della realtà (anzitutto riconoscimento del Risorto) e, pertanto, comunicazione della verità. 

La verifica dell’Iniziativa

La verifica dell’attuarsi dell’iniziativa “Il campo è il mondo”, sarà la progressiva maturazione di tutte le forme di realizzazione della comunità cristiana, secondo i quattro pilastri individuati dalla Lettera Pastorale Alla scoperta del Dio vicino, sulla mappadi Atti 2,42-48 (cf. Alla scoperta del Dio vicino n. 8). A tale comunità si potrà invitare, in ogni momento, chiunque: «vieni e vedi» (Gv 1,46).

L’attuazione concreta

Concretamente, l’iniziativa “Il campo è il mondo” si attuerà a vari livelli:

– valorizzando tutto ciò che già si pone in quest’ottica nelle Parrocchie, nelle Unità e nelle Comunità Pastorali, nelle Associazioni e nei Movimenti, nelle Congregazioni religiose, nei Decanati … Sono tante le forme di condivisione di questo bisogno radicale di evangelizzazione già in atto. Sarà però necessario riferirle esplicitamente agli scopi dell’iniziativa pastorale “Il campo è il mondo”;

– chiamando alla pluriformità nell’unità tutte le realtà ecclesiali che vivono in Diocesi. Nel coinvolgimento e nell’accoglienza dei diversi carismi di Religiosi, Associazioni, Movimenti a livello diocesano dovrà brillare quell’unità che è condizione necessaria per testimoniare Gesù Cristo come Evangelo dell’umano;

– proponendo qualche iniziativa comune a tutta la Diocesi. Per esempio e a titolo provvisorio: un approfondimento del tema “Il campo è il mondo” a livello interdecanale; una riflessione per i sacerdoti sul tema “Evangelizzare la metropoli”; oltre ai gesti liturgici e di preghiera in Duomo in occasione dell’Avvento, della Quaresima e del mese di maggio, un gesto pubblico di confessione della fede, un incontro ecumenico proposto a tutti di annuncio di Cristo alla città, percorsi artistici e culturali. Il Consiglio Episcopale ha già dato dei suggerimenti che saranno messi a punto raccogliendo nelle prossimo settimane in vario modo il parere dei membri del Consiglio Presbiterale, del Consiglio Pastorale e dell’Assemblea dei Decani. Il calendario di queste iniziative verrà comunicato entro il 25 giugno, così che se ne possa tener conto per gli impegni di tutti del prossimo anno pastorale; 

– ripensando l’attività degli Uffici diocesani in due direzioni: primo, equilibrando meglio il nesso tra questi preziosi strumenti e i soggetti della concreta azione pastorale (Parrocchie, Unità e Comunità Pastorali, Associazioni, Movimenti, Congregazioni religiose, Decanato); secondo, gli Uffici dovranno accompagnare i soggetti ad approfondire i rapporti con gli ambiti di vita reale della gente.

L’avvio e la Lettera Pastorale

L’iniziativa pastorale prenderà inizio il giorno 9 settembre, solennità della Natività della Beata Vergine Maria, con la tradizionale celebrazione eucaristica in cui verrà resa pubblica la Lettera Pastorale dell’Arcivescovo che avrà per titolo: “Il campo è il mondo. Vie da percorrere incontro all’umano”.

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ZENIT Staff

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