I gesuiti chiedono aiuto per prestare soccorso nel Corno d'Africa

Il Jesuit Refugee Service lavora da decenni nella zona

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NAIROBI, martedì, 26 luglio 2011 (ZENIT.org).- Il Servizio Gesuita per i Rifugiati (Jesuit Refugee Service, JRS) ha chiesto aiuto per portare avanti un progetto di estensione dei servizi che realizza attualmente con i rifugiati somali in Etiopia e Kenya.

In un comunicato, il direttore del JRS per l’Africa Orientale, padre Frido Pflueger, spiega che il progetto concreto d’azione consiste nell’estendere l’assistenza ai rifugiati del campo di Dollo Ado, in Etiopia.

Per questo, il JRS “si sta accordando con l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNCHR) per iniziare a fornire servizi psicosociali ed educativi nel campo”.

“Da molti anni assistiamo i rifugiati somali e conosciamo le loro necessità. Ci stiamo preparando ad aiutare un numero crescente di persone traumatizzate a ridare normalità alle proprie esistenze”.

“Questo è un impegno a lungo termine, poiché i servizi di supporto psicologico e quelli educativi sono essenziali per aiutare i rifugiati a raggiungere la stabilità. Dal momento che il budget a nostra disposizione si va già esaurendo chiediamo a tutti di aiutarci in ogni modo possibile”, ha aggiunto padre Pflueger.

Anche se il numero di rifugiati somali assistiti dal JRS è per ora “relativamente basso”, “se, come previsto, il JRS inizierà ad offrire servizi educativi nel campo di Dollo Ado (Etiopia), questo numero aumenterà moltissimo. Stiamo cercando risorse per questo nuovo intervento”, ha sottolineato il gesuita.

Secondo il JRS, la crisi attuale è la conseguenza di tre problemi collegati che si sono sovrapposti: la siccità per il clima estremo, la mancanza di un efficiente Governo centrale e l’incapacità delle agenzie di aiuto di entrare nel centro e nel sud della Somalia, controllati dalle milizie di al-Shabab.

Per questo, i somali fuggono nei Paesi vicini, soprattutto Kenya ed Etiopia. Il Kenya ha annunciato di recente l’ampliamento da uno a tre campi a Dadaab per i nuovi rifugiati, mentre l’Etiopia sta ampliando il campo di Dollo Ado, nel sud-est del Paese.

In entrambi gli Stati, il JRS sta mettendo in atto iniziative di aiuto. In Etiopia assiste attualmente circa 4.000 rifugiati ad Addis Abeba, ma l’idea è quella di ampliare prossimamente l’azione al campo di Dollo Ado.

In Kenya, a Nairobi e nel campo di Kakuma, il JRS sta assistendo circa 100.000 somali, specialmente donne vittime di violenze come arma di guerra.

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ZENIT Staff

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