Haiti: i Vescovi preoccupati che ci si approfitti del terremoto

Auspicano trasparenza nella gestione dei fondi raccolti

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ROMA, giovedì, 4 febbraio 2010 (ZENIT.org).- Dopo il terremoto che ha devastato Haiti il 12 gennaio scorso si moltiplicano le iniziative di solidarietà, ma come in ogni catastrofe di questo tipo c’è anche il rischio che persone senza scrupoli approfittino della situazione a scopo di lucro.

E’ la preoccupazione espressa da monsignor Hubert Constant, Arcivescovo emerito di Cap Haitien, che in occasione di un incontro dell’episcopato haitiano con una delegazione della Conferenza Episcopale della Repubblica Dominicana (CED) ha auspicato trasparenza nella gestione dei fondi.

Per il presule, è allarmante che molte associazioni e istituzioni ricevano denaro per Haiti ma non si sappia come questo viene poi investito.

Per questo motivo, ha auspicato a nome di tutta la Conferenza Episcopale Haitiana (CEH) che si possa controllare questa pratica, per evitare che ci siano persone che possano vedere in una situazione di grande difficoltà un’opportunità per arricchirsi.

I Vescovi haitiani hanno incontrato quelli dominicani il 29 gennaio per progettare azioni comuni di solidarietà e acquisire informazioni sulle necessità più urgenti non solo nella capitale haitiana, ma anche nell’interno del Paese.

Durante l’incontro, i presuli dominicani hanno visitato alcuni dei luoghi più colpiti dal terremoto. La delegazione della CED era guidata dal presidente dell’episcopato, il Cardinale Nicolás De Jesús López Rodríguez.

Il porporato ha espresso la solidarietà del popolo dominicano con quello haitiano in questo dramma, consegnando un assegno del valore di 100.000 dollari come segno di aiuto dei fedeli dominicani.

Monsignor Louis Kebreau, Arcivescovo di Cap Haitien e presidente dei Vescovi di Haiti, ha sottolineato due urgenze in particolare: la situazione dei seminaristi rimasti senza centri di formazione e l’esodo della popolazione, che ha bisogno di accoglienza perché molte persone sono disorientate e traumatizzate per aver perso tutto, famiglia e proprietà.

I Vescovi di Haiti hanno quindi ringraziato il popolo dominicano, soprattutto per il fatto che i primi aiuti sono arrivati proprio dalla Caritas Dominicana.

I presuli della CED hanno anche reso noto che nel loro Paese risiedono circa 15.000 studenti haitiani e che solo la Pontificia Università Cattolica Madre e Maestra (PUCMM) nel conta 728.

“Si stanno organizzando varie forme di sostegno e si è messo a disposizione un salone nel quale si offre assistenza psicologica a chi presenta problemi speciali, visto che molti di loro hanno perso alcuni familiari e in certi casi tutta la famiglia”, ha segnalato monsignor Agripino Núñez Collado, rettore della PUCMM.

“Più di 3.725.615 persone sono state colpite dal terremoto e si parla di più di un milione di sfollati”, ha ricordato dal canto suo il presidente di Caritas Haiti, monsignor Pierre-André Dumas.

“Servono 30 milioni di euro per poter aiutare la gente per due mesi. E questo senza pensare ai seminari, alle case di religiose e religiosi o ad altri centri di formazione della Chiesa”, ha aggiunto.

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ZENIT Staff

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