Energia nucleare, diritto inalienabile per lo sviluppo economico e sociale


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di Antonio Gaspari

ROMA, domenica, 18 luglio 2010 (ZENIT.org).- “L’energia nucleare è un diritto inalienabile per lo sviluppo economico e sociale”. Lo ha ricordato monsignor Giampaolo Crepaldi, Arcivescovo di Trieste, a conclusione del convegno organizzato dalla Società Gestione Impianti Nucleari (SOGIN), “La sicurezza nucleare: un bene comune”, svoltosi a Trieste venerdì 16 luglio.

Il già segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ha rilevato che la Santa Sede è tra i fondatori dell’Agenzia dell’ONU per l’energia nucleare (AIEA) per “promuovere il bene comune”, seguendo da vicino “il processo di disarmo e non proliferazione nucleare e la ricerca e le possibili applicazioni pacifiche della tecnologia nucleare”.

“Assicurata la sicurezza degli impianti e dei depositi – ha precisato l’Arcivescovo -, regolati in maniera severa la produzione, la distribuzione e il commercio di energia nucleare, mi sembra vi siano i presupposti per una politica energetica integrata, che contempli quindi accanto a forme di energie pulita, anche l’energia nucleare”.

La Dottrina sociale della Chiesa, ha sottolineato monsignor Crepaldi, inserisce l’energia nucleare nella “comune responsabilità dell’umanità a costruire il proprio progresso futuro, nel rispetto non, come spesso si dice, dei diritti dell’ambiente, perché l’ambiente naturalisticamente inteso non ha diritti, ma dei diritti degli uomini, compresi i poveri di oggi e di domani e le generazioni future”.

Il presule ha sottolineato che la Santa Sede ha “ribadito ripetutamente la necessità di utilizzare in favore dello sviluppo dei Paesi poveri le risorse energetiche che derivano dall’attuazione dei trattati sul disarmo nucleare”.

L’Arcivescovo di Trieste ha fatto riferimento a quanto affermato da Papa Benedetto XVI nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 2006, per spiegare che i reattori nucleari costituiscono “il solo mezzo per distruggere per sempre, convertendoli in energia, l’uranio ed il plutonio, che derivano dalla smantellamento delle testate nucleari”.

Secondo monsignor Crepaldi, la Chiesa “tiene in grande considerazione la scienza, la tecnica e il progresso umano”, e nello stesso tempo invita l’uomo ad un atteggiamento di prudenza, che non vuol dire attendismo, incertezza, rinuncia, paralisi delle decisioni,nostalgia del passato, pessimismo acritico verso il futuro.

“Prudenza – ha precisato – vuol dire procedere con decisione, ma dopo attenta valutazione dell’originario piano di Dio sull’umanità”, ed è in questo contesto che “va inserita la problematica dell’energia nucleare”.

Francesco Mazzuca, Commissario di Governo, ha spiegato il ruolo e le attività della SOGIN, società controllata dal Ministero dell’Economia che dal 1999 gestisce la chiusura degli impianti nucleari italiani.

“La SOGIN realizzerà un parco tecnologico con un centro di eccellenza che ospiterà laboratori sperimentali per attività di formazione, ricerca e sviluppo di sistemi e componenti”, ha affermato.

La scuola potrebbe appoggiarsi all’International Centre for Theoretical Physics (ICTP), l’istituto fondato nel 1964 vicino al Castello di Miramare dal fisico pachistano Abdus Salam, premio Nobel nel 1979, per favorire la collaborazione internazionale e in particolare la formazione degli scienziati dei Paesi emergenti.

Attualmente la SOGIN gestisce otto siti, quattro con centrali nucleari non operative e quattro con produzione di combustibile nucleare.

Nei piani del Commissario, oltre a proseguire nella dismissione degli impianti nucleari, la SOGIN è impegnata anche a rafforzare il suo ruolo di ‘global player’ nel mercato internazionale del settore che è in piena espansione.

Dopo aver sottolineato l’importanza economica e strategica del nucleare civile per raggiungere una maggiore libertà nel campo dell’indipendenza energetica, il sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia ha ribadito che “una centrale nucleare non può essere vista come una iattura, piuttosto è un’opportunità”.

Roberto Menia, sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, ha fornito alcuni dati che confermano i benefici economici e ambientali della produzione di energia elettrica da fonte nucleare, e ha ribadito che le centrali nucleari ormai “non spaventano più nessuno”.

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ZENIT Staff

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