Nelle diocesi italiane sono stati raccolti complessivamente 1.230.000,00 euro nella colletta pro-Ucraina voluta da Papa Francesco lo scorso 24 aprile. Lo ha reso noto nei giorni scorsi l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, puntualizzando che “la somma, già inviata in Segreteria di Stato, esprime la vicinanza e la solidarietà della nostra Chiesa a una situazione drammatica più volte segnalata dallo stesso Pontefice”.
Come sottolinea il Sir, a due anni dallo scoppio della guerra, nella regione orientale del Donbass, fra militanti separatisti filorussi e forze governative ucraine, si contano almeno 9mila morti, di cui 2.500 civili; a questi si aggiungono 21mila feriti. Il problema più difficile è legato alla situazione di migliaia di persone intrappolate in aree di conflitto, dove soprattutto anziani e bambini rimangono spesso senza alcuna possibilità di movimento.
Lanciando la colletta lo scorso 3 aprile, Papa Francesco disse: “Penso al dramma di chi patisce le conseguenze della violenza in Ucraina: di quanti rimangono nelle terre sconvolte dalle ostilità che hanno causato già varie migliaia di morti, e di quanti – più di un milione – sono stati spinti a lasciarle dalla grave situazione che perdura. Ad essere coinvolti sono soprattutto anziani e bambini. Oltre ad accompagnarli con il mio costante pensiero e con la mia preghiera, ho sentito di decidere di promuovere un sostegno umanitario in loro favore”. Da qui l’invito ad “unirsi” alla colletta con un generoso contributo.
Come sottolinea il Sir, a due anni dallo scoppio della guerra, nella regione orientale del Donbass, fra militanti separatisti filorussi e forze governative ucraine, si contano almeno 9mila morti, di cui 2.500 civili; a questi si aggiungono 21mila feriti. Il problema più difficile è legato alla situazione di migliaia di persone intrappolate in aree di conflitto, dove soprattutto anziani e bambini rimangono spesso senza alcuna possibilità di movimento.
Lanciando la colletta lo scorso 3 aprile, Papa Francesco disse: “Penso al dramma di chi patisce le conseguenze della violenza in Ucraina: di quanti rimangono nelle terre sconvolte dalle ostilità che hanno causato già varie migliaia di morti, e di quanti – più di un milione – sono stati spinti a lasciarle dalla grave situazione che perdura. Ad essere coinvolti sono soprattutto anziani e bambini. Oltre ad accompagnarli con il mio costante pensiero e con la mia preghiera, ho sentito di decidere di promuovere un sostegno umanitario in loro favore”. Da qui l’invito ad “unirsi” alla colletta con un generoso contributo.