Come l'acqua, lo Spirito Santo è fonte di vita

La catechesi di papa Francesco, in occasione dell’Udienza Generale, in preparazione della solennità di Pentecoste

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A una decina di giorni dalla celebrazione della solennità di Pentecoste, papa Francesco ha discettato sulla natura dello Spirito Santo, durante l’Udienza Generale odierna, proseguendo il ciclo di catechesi dedicato all’Anno della Fede.

La Pentecoste, ha ricordato il Santo Padre, rappresenta il momento conclusivo di quel “tempo di grazia” che è la Pasqua. In questa festa “la Chiesa rivive l’effusione dello Spirito su Maria e gli Apostoli raccolti in preghiera nel Cenacolo”.

Chi è tuttavia il “protagonista” di questa imminente solennità?  Lo Spirito Santo è innanzitutto Kýrios, ovvero è Dio non meno del Padre e del Figlio. Egli è la terza Persona della Santissima Trinità ed è “il grande dono del Cristo Risorto che apre la nostra mente e il nostro cuore alla fede in Gesù come il Figlio inviato dal Padre e che ci guida all’amicizia, alla comunione con Dio”, ha spiegato il Pontefice.

Lo Spirito Santo è però anche “la sorgente inesauribile della vita di Dio in noi”, ha proseguito Francesco. In ogni momento della sua esistenza, l’uomo aspira sempre a una vita “che possa maturare e crescere fino alla sua pienezza” e ha un “desiderio profondo di luce, di amore, di bellezza e di pace”.

Questi desideri sono pienamente soddisfatti solo da Gesù Cristo, l’unico in grado di donarci “l’acqua viva” dello Spirito Santo (cfr. Gv 10,10), affinché la nostra vita “sia guidata da Dio, sia animata da Dio, sia nutrita da Dio”.

Quando affermiamo che il cristiano è un “uomo spirituale”, ha osservato il Papa, intendiamo che egli è “una persona che pensa e agisce secondo Dio, secondo lo Spirito Santo”. Quanti di noi davvero lo fanno? “Ciascuno di noi deve rispondere a questo nel profondo del suo cuore”, si è risposto il Pontefice.

Lo Spirito Santo è acqua per noi, in quanto “l’acqua è essenziale per la vita; senz’acqua si muore; essa disseta, lava, rende feconda la terra”, ha sottolineato il Santo Padre. E lo Spirito, Dono del Risorto, “ci purifica, ci illumina, ci rinnova, ci trasforma perché ci rende partecipi della vita stessa di Dio che è Amore”.

Il dono che lo Spirito Santo porta nei nostri cuori è “la vita stessa di Dio, vita di veri figli – ha proseguito Francesco – un rapporto di confidenza, di libertà e di fiducia nell’amore e nella misericordia di Dio, che ha come effetto anche uno sguardo nuovo verso gli altri, vicini e lontani, visti sempre come fratelli e sorelle in Gesù da rispettare e da amare”.

Inoltre, lo Spirito Santo “ci insegna a guardare con gli occhi di Cristo, a vivere la vita come l’ha vissuta Cristo, a comprendere la vita come l’ha compresa Cristo”.

Se ognuno di noi si pone in ascolto dello Spirito Santo, comprenderebbe che “Dio ti ama”, ha detto il Pontefice. Siamo noi in grado di amare veramente “Dio e gli altri come Gesù?”, ha domandato.

L’esortazione finale di papa Francesco è stata quindi a lasciarsi “guidare dallo Spirito Santo” e ad ascoltarlo, andando avanti “per questa strada dell’amore, della misericordia e del perdono”.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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