Lettura
Il Signore Gesù, dopo aver spiegato “come viene” il Regno di Dio, nel brano odierno, attraverso un linguaggio misterioso e denso di significati, spiega “come verrà” e “cosa avverrà” nel giorno del Figlio dell’uomo, giorno in cui Egli ritornerà apparendo sulle nubi del cielo, e siederà a giudicare tutti gli uomini. Sarà l’avvento dei nuovi cieli e della nuova terra. Gesù paragona il suo giorno ai giorni di Noè e di Lot, descritti nell’Antico Testamento: mentre la gente era occupata negli affari terreni, impreparata e distratta circa quanto stava per avvenire, la distruzione si abbatté improvvisa e repentina.
Meditazione
Quando tutto diventa routine è facile smarrire il senso profondo della storia, e la fede nella venuta finale del Signore può assopirsi. Se, invece, teniamo desto il nostro cuore per mezzo della preghiera, il giorno del Signore non ci sorprenderà nella nostra miseria. Con le sue parole, Gesù non vuole farci paura. Gesù è amore, sempre, anche quando ci ammonisce. Egli oggi ci avverte di ciò che sarà incredibilmente bello e glorioso per quanti avranno impostato la propria vita come un andare incontro a Colui che viene, ma tremendo e tenebroso per quanti non avranno fatto di se stessi un dono d’amore a Dio e al prossimo. La quotidianità della vita non è il tempo e lo spazio ermeticamente chiuso a Dio e ai suoi progetti, esente persino da avvenimenti che possano condurre la storia non solo ad un cambiamento, ma verso il suo compimento. Piuttosto, è proprio nella quotidianità che siamo chiamati a vivere di eternità, cioè con i piedi ben per terra e la mente e il cuore ben in cielo (cfr. Col 3,2). Così pregava san Francesco: «Maestro, fa’ che io non cerchi tanto di essere consolato, quanto di consolare; di essere compreso, quanto di comprendere; di essere amato, quanto di amare. Perché è dando, che si riceve; perdonando, che si è perdonati; morendo, che si resuscita a vita eterna». Chi si aggrappa alla sua vita per timore di perderla la perderà, ma chi consegna la sua vita per amore a Gesù, la manterrà viva. È necessario “scommettere” bene, questa è l’unica vita che ci è concessa; in quel giorno i morti saranno risuscitati, ma anche separati. Quanti avranno vissuto nella luce della Grazia di Dio, protesi verso l’eternità, mediante le opere di misericordia, saranno presi e portati nel Regno dell’amore; gli altri lasciati nelle tenebre dell’inferno.
Preghiera
Signore, le Tue parole tuonano e fanno tremare il cuore: abbi misericordia di noi e del mondo intero, concedici di camminare sempre nella luce della Tua Grazia, affinché tutti possiamo godere dei benefici della Salvezza.
Agire
Offrirò al Signore le difficoltà o le imperfezioni della giornata, accogliendo con pazienza e speranza i miei limiti.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo eletto di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it